venerdì 27 novembre 2015

Il sogno rivelatore di Giordano Bruno

Una notte Bruno catturò un immagine leggiadra e piena di grazia, gli apparve in sogno una fanciulla sorgente dalla schiuma del mare, avanzava con maestà e grazia e detergeva le gocce d'acqua dal suo corpo con il palmo della mano.
Ed ecco che arrivarono 12 donzelle e la coprirono di una candida veste e la incoronarono di fiori. Avanzò poi un uomo di augusta presenza in groppa ad un cammello, vestito di un abito del colore di tutti i fiori che conduceva per mano una donna bellissima dai capelli ricciuti che la ricoprivano fino ai fianchi.
Da occidente un zeffiro benigno portava profumi inebrianti.
Ed ecco che la fanciulla che era emersa dal mare si tolse la corona la porse in testa alla donna ricciuta e fuggì ridendo verso le onde.
La donna si volse verso Bruno e disse: "Tu stai ammirando la maga figlia del Grande Sole che avanza dai suoi rifugi, Circe, l'incantatrice.
Egli balbettò sconvolto: " Tu trasformi in porci e cani coloro che cadono in tuo potere".
"Ti sbagli" disse ridendo la maga figlia del Sole "Io solo mostro ciò che voi siete umani, chi cane, chi porco, chi sciacallo, io ti svelo la vera natura animale che risiede nell'anima vostra prima della grande trasmutazione".
Quella notte Bruno capì a cosa portava la vera scienza, capì che nulla aveva a che fare con i pedanti, con gli studiosi alla moda, che dotati di una mente infantile non sapevano elevarsi al di sopra delle nozioni più elementari per consumarle e distruggerle fino a raggiungere le verità profonde.
L'uomo il grande miracolo era di natura divina alla sua origine e poteva riacquistare la sua patria celeste interna e assumere in sè poteri divini.
Egli può catturare gli influssi dell' universo infinito popolato di mondi innumerevoli, tutti in movimento e animati di soffio vitale dell'Anima Cosmica.
Depurato dalle sue scorie terrene l'uomo-mago, il filosofo puro, con magici riti divini può ascendere la scala che la porta alla divinità e da cui la divinità discende fino a noi.
L'universo infinito, i mondi innumerevoli, sono dotati di misteriose rispondenze, abitati da presenze demoniache e angeliche che si combattono in battaglie cosmiche che solo l'anima rendenta può cogliere e utilizzare.
L'uomo nuovo è in grado di creare un linguaggio che catturi la voce degli dèi.
L'amore è la virtù vivente diffusa in tutte le cose che il mago riesce ad afferrare perché lo guidi dalle realtà inferiori al regno sovraceleste, congiungendolo con l'Anima del Mondo.
La mente non può avere legami, dogmi, pastoie, deve spaziali negli abissi astrali, pronta ad ogni incontro, ad ogni evocazione.
Satana stesso le può giovare. Satana, che è a guardia dei tesori tellurgici, e  conosce i segreti dei metalli.
Solo la paura e l'ignoranza sono i nemici dell'anima, non i demoni, non le forze scatenate dalla natura, o i misteri celati negli abissi della follia.
Solo ignoranza e paura sono le bestie trionfanti del mondo da distruggere e da sgominare.
Ignoranza e paura, bestie informi.
Gli stessi due mostri che l'avevano catturato e lo conducevano al rogo.
Bruciassero pure il suo corpo. La sua speranza Bruno l'aveva riposta nell'anima immortale.
Sapeva che sulla soglia dolorosa della morte sarebbe stata ad attenderlo la triade gloriosa del Padre, del Figlio e della Luce, Anima del Mondo e le tenebre non avrebbe prevalso.
Chiuso nei suoi sogni di libertà e di potenza dell'anima, egli varcò il limite terreno, certo dei cori angelici e della presenza benefica, soccorritrice delle forze cosmiche accorse presso di lui nell'ora della morte dai più remoti confini del mondo.
Tratto da "Storie e luoghi segreti di Roma" di Cecilia Gatto Trocchi

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