mercoledì 21 settembre 2016

L'arte della memoria lulliana


L'arte, diventa, agli occhi di Lullo, un riflesso della Trinità; ed egli intendeva che essa venisse messa a profitto da tutte e tre quelle facoltà dell'anima.
Come intellectus, essa era arte del conoscere e trovare la verità; come voluntas, era arte dell'educare il volere all'amore per la verità; come memoria, era un'arte della memoria per ricordare la verità.
Il lullismo, in quanto arte di memoria, non scaturisce dalla tradizione retorica classica.
Deriva piuttosto da una tradizione filosofica, quella del platonismo agostiniano, a cui sono aggiunti altri influssi, più nettamente neoplatonici.
Tutte le arti lulliane sono basate su Dignitates Dei, che sono nomi divini o attributi, le dignità di Dio.
Lullo fu un platonico e più vicino al Rinascimento che al Medioevo.
Egli designa i concetti usati nella sua arte, con una lettera dell'alfabeto, il che conferisce al lullismo una caratteristica quasi algebrica o di scientifica astrattezza.
Lullo introduce il movimento della memoria. Le figure della sua arte, in cui i concetti sono rappresentati con le lettere alfabetiche, non sono statiche  ma rotanti.
Una delle figure è formata di cerchi concentrici, siglati con lettere che rappresentano i concetti e quando queste ruote girano su se stesse si ottengono combinazioni di concetti.

Si tratta di artifici modesti ma rivoluzionari nel loro tentativo di rappresentare il dinamismo della psiche.
Con le sue nozioni algebriche, spezza gli schemi statici nelle sempre nuove combinazioni delle sue ruote mobili.
L'arte fa uso di tre sole figure geometriche: il cerchio, il triangolo e il quadrato; esse hanno un significato religioso e cosmico allo stesso tempo.
Il quadrato rappresenta gli elementi; il cerchio, i cieli; il triangolo, la divinità.
Fondo questa affermazione sull'allegoria lulliana del Cerchio, del Quadrato, del Triangolo nell'Arbor Scientiae.
Il Cerchio è difeso da Ariete e dai suoi fratelli, da Saturno e dai suoi fratelli come la figura più simile a Dio, senza principio né fine.
Il Quadrato asserisce di essere più simile a Dio fra i quattro elementi. 
Il Triangolo dice di essere più vicino all'anima dell'uomo e alla Trinità divina dei suoi fratelli Cerchio e Quadrato.
Il lullismo come memoria artificiale introduce qualcosa di nuovo perché l'arte come intelletto era un'arte di ricerca, un'arte rivolta al reperimento della verità.
Essa formulava quaestiones, basate sulle categorie aristoteliche, su ogni argomento.
Pure la memoria, fissando tali procedimenti, si avvia a diventare un metodo di ricerca e un metodo di ricerca logica.
Il lullismo come memoria differisce fondamentalmente dall'arte di memoria classica che cerca di solo  fissare mnemonicamente il dato.

Il principio di stimolazione della memoria attraverso l'appello emotivo a immagini umane e suggestive non trova posto nell'arte lulliana come memoria; né appaiono mai le similitudini corporee che l'arte aveva sviluppato nella sua trasformazione medievale.
Vi è un punto in cui la concezione lulliana dei luoghi si accosta strettamente alla visualizzazione classica dei luoghi: si tratta della sua passione per i diagrammi a forma di albero. L'albero, come egli l'adopera, è una specie di sistema di luoghi.
C'è un tipo di interpretazione degli influssi astrali, nel cuore del lullismo, che avrebbe destato interesse nell'età di Ficino e Pico.
Quando l'arte viene attuata a livello coelum, essa diviene una manipolazione dei dodici segni dello zodiaco e dei sette pianeti in combinazione con le lettere da B a K  (le uniche usate da Lullo di tutto l'alfabeto), in modo da costruire una specie di benefica scienza astrale, che può essere adoperata come medicina astrale.
La medicina lulliana non è  stata  adeguatamente studiata e Giordano Bruno afferma esplicitamente che la medicina di Paracelso deriva ampiamente da Lullo.
Il lullismo si insedia nel Rinascimento come collegato con la filosofia di moda e si assimila a vari aspetti della tradizione ermetico-cabalistica.
Particolarmente importante è la relazione fra lullismo e Cabala nel Rinascimento.
Vediamo Lullo trasformarsi nel Rinascimento in una specie di mago versato nelle scienze cabalistiche ed ermetiche, coltivate nella tradizione occultistica.
E ci incontriamo con il misterioso linguaggio dell'occultismo e della magia rinascimentale che accennaa una nuova luce sorgente dalle tenebre richiedendo pitagorico silenzio.

Tratto da "L'arte della memoria" di Frances A. Yates

Nessun commento:

Posta un commento