mercoledì 7 settembre 2016

La Città del Sole di Campanella



Ultilzzazione della memoria architettonica classica, adattata a uso rinascimentale, si può discernere nella Città del Sole di Campanella.
La Città del Sole è, naturalmente, in primo luogo un'Utopia, la decrittazione di una città ideale, la cui religione è un culto solare o astrale.
La città è a pianta circolare, con un tempio "tondo perfettamente" al centro, su cui, ci si dice, sono dipinte tutte le stelle del cielo con le loro relazioni alle cose di quaggiù.
Le case della città sono disposte come a formare mura circolari o giri concentrici con il cerchio centrale, in cui si trova il tempio.
E si dice che su queste pareti sono dipinte tutte le figure geometriche, tutti gli animali, uccelli, pesci, metalli e così via; tutte le invenzioni e le attività umane e sulla cerchia muratoria esterna ci sono le statue degli uomini grandi, delle grandi guide morali e religiose e dei fondatori di religioni.
Questo è il genere di presentazione enciclopedica di un sistema di memoria universale, con una base organizzatrice "celeste" con cui Bruno ci ha familiarizzati.
Campanella afferma ripetutamente che la sua Città del Sole, o qualche modello di essa, poteva essere adoperato per "memoria locale", comd sistema rapidissimo di conoscere ogni cosa, "adoperando il mondo come un libro".
Evidentemente la Città del Sole, se usata come sistema di memoria, doveva costituire un sistema semplicissimo di memoria rinascimentale, in cui il sistema classico di ricordare luoghi in edifici veniva adattato alle modalità rinascimentali di rispecchiamento del mondo.
La Città del Sole è una città Utopia basata su una religione astrale.
Tratto da "L'arte della memoria" di Frances A. Yates

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