venerdì 11 agosto 2017

La nanotecnologia in medicina


La branca scientifica che studia le applicazioni pratiche dei fenomeni prodotti dalla manipolazione dei materiali a livello atomico e molecolare è la nanotecnologia.
Le più avanzate tecniche di manipolazione dei materiali su nanoscala (miliardesimo di metro) e l'invenzione dei biochip hanno consentito la costruzione di circuiti elettronici microscopici e di nano robot dalla struttura interamente artificiale, biologica o ibrida.
Il prof Daniel Levner dell'Università di Harvard, ha spiegato che i nano robot possono interagire direttamente con il  DNA dell'organismo invaso per rilanciare le sostanze contenute al loro interno solo su molecole specifiche come per esempio quelle di una cellula malata.
La precisione nella somministrazione e nel controllo dei nano robot è equivalente a quella di un sistema informatico.
I farmaci tradizionali si diffondo in tutto l'organismo generando numerosi effetti collaterali.
Questo problema è stato risolto dai ricercatori costruendo dei nano robot origami (composti da DNA) a forma di vongola in grado di trasportare piccole quantità di farmaco al loro interno fino a destinazione.
Per evitare che la gongola robot si apra in altre parti del corpo, i ricercatori l'hanno dotata di due lucchetti, due filamenti, di DNA disegnati appositamente per riconoscere una certa molecola.
Quando si incontrano il filamento si apre e sblocca la conchiglia, rilasciando il farmaco.
Per mettere alla prova la precisione di questa nuova tecnologia, gli scienziati hanno creato dei nano robot progettati per schiudersi solo a contatto con le cellule leucemiche.
Successivamente hanno immerso milioni di nano robot in una cultura composta da un mix di cellule umane sane e malate.
Dopo appena tre giorni di osservazione, la metà delle cellule malate era già morta, mentre quelle sane godevano ancora di perfetta salute.
Tratto da "Evoluzione non autorizzata" di Marco Pizzuti

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