mercoledì 3 gennaio 2018

I collegia fabrorum e il Lazio


Non fu a Roma che si sviluppò la scienza geometrica, ma vi confluí grazie all'apporto della scuola pitagorica.
Questo fenomeno è visibile a partire dal V secolo a.C.
L'importanza del contributo di Roma non è dovuta solo al ruolo di capitale dell'impero, ma anche al fatto di essere diventata sede del papato fin dal tempo di Pietro e quindi il centro di diffusione del cristianesimo.
I collegi dei costruttori erano tutti posto sotto la protezione di Giano, il cui nome significa porta, ianua, che allude all'inizio e pertanto all'iniziazione.
I membri delle organizzazioni di mestiere s'incontravano generalmente in luoghi sotterranei, caverne o gallerie d'origine naturale o artificiale.
È un uso che risale agli Etruschi.
Anche in Grecia esistevano organizzazioni iniziatiche del genere, consacrate al culto di Chronos, identificato dai latini con Saturno, il dio che aveva governato la mitica "Età dell'Oro".
Secondo il mito Chronos/Saturno abbandonò la Grecia per recarsi in Lazio, nel cui sottosuolo si sarebbe nascosto e tuttora risiederebbe.
È curioso che una delle spiegazioni del termine Lazio (dal latino latere) sia proprio il "luogo del nascondimento".
Gli stessi Greci ritenevano quindi che il Lazio custodisse qualcosa che loro stessi avevano perduto, il dio dell'età dell'oro, benevolmente ospitato da Giano.
Forse, se è possibile decifrare il linguaggio mitico, tutto ciò significa che i Greci hanno riconosciuto che in Italia era accessibile una mole di conoscenze nel campo dell'iniziazione muratoria assai superiore alla loro.
Lo proverebbero anche i grandi santuari laziali di Palestrina (l'antica Praeneste), Tivoli e Terracina, organizzati su un succedersi di terrazze colonnate e culminanti nel complesso tempio-teatro, dove si seguivano danze culturali.
Gli antichi Romani sono risultati non a caso i maggiori e migliori architetti dell'Occidente, superiori forse agli Egizi per varietà, ampiezza e singolare agilità del loto repertorio costruttivo.
Tutto ciò non sarebbe casuale se fosse che i due grandi dei dell'iniziazione muratoria, Giano e Saturno (quest'ultimo è anche il dio dell'alchimia e rappresenta il piombo, il metallo base che deve trasformarsi in oro) sono venuti a trovarsi nello stesso luogo.
Tratto da "I segreti delle cattedrali" di Antonella Roversi Monaco

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