Fu in principio la lotta tra i bianchi quasi selvaggi, uscenti da foreste e da abituri lacustri, di null'altro armati che di archi, lance e frecce dalle punte di pietra e i neri dalle armi di ferro e le armature di rame, forniti di tutte le risorse tratte dall'industriosa civiltà e dalle città ciclopiche.
Schiacciati al primo urto, i bianchi condotti prigionieri divennero in massa gli schiavi dei neri, che li costrinsero a lavorare la pietra e a trasportare il minerale nei loro forni.
Però alcuni prigionieri, riusciti a fuggire portarono nella patria loro gli usi, le arti e anche frammenti di scienza dei loro vincitori.
Cosi appresero dai neri due cose principali: la fonditura dei metalli e la scrittura sacra, ossia l'arte di fissare certe idee mediante segni misteriosi e geroglifici su pelli di animali, su pietra e su corteccia dei frassini.
Questa fu l'origine dei runi celti.
La lotta fra le due razze bianca e nera oscilló per lunghi secoli dai Pirenei al Caucaso e dal Caucaso dell'Himalaya.
Le foreste servirono lungamente di sicuro asilo ai bianchi che potevano celarvisi come fiere per riuscirne al momento propizio sempre più arditi, agguerriti e meglio armati di secolo in secolo.
Così finalmente ottennero la rivincita, atterrando le città dei neri, cacciandoli dalle coste d'Europa e invadendo quindi a loro volta il nord dell'Africa e il centro dell'Asia occupato da colonie melaniche.
Schiacciati al primo urto, i bianchi condotti prigionieri divennero in massa gli schiavi dei neri, che li costrinsero a lavorare la pietra e a trasportare il minerale nei loro forni.
Però alcuni prigionieri, riusciti a fuggire portarono nella patria loro gli usi, le arti e anche frammenti di scienza dei loro vincitori.
Cosi appresero dai neri due cose principali: la fonditura dei metalli e la scrittura sacra, ossia l'arte di fissare certe idee mediante segni misteriosi e geroglifici su pelli di animali, su pietra e su corteccia dei frassini.
Questa fu l'origine dei runi celti.
La lotta fra le due razze bianca e nera oscilló per lunghi secoli dai Pirenei al Caucaso e dal Caucaso dell'Himalaya.
Le foreste servirono lungamente di sicuro asilo ai bianchi che potevano celarvisi come fiere per riuscirne al momento propizio sempre più arditi, agguerriti e meglio armati di secolo in secolo.
Così finalmente ottennero la rivincita, atterrando le città dei neri, cacciandoli dalle coste d'Europa e invadendo quindi a loro volta il nord dell'Africa e il centro dell'Asia occupato da colonie melaniche.
La fusione delle due razze avvenne in due modi: o per colonizzazione pacifica, o per conquista bellicosa.
L'origine dei popoli detti semitici si ritiene sia avvenuta ove i coloni bianchi sottomessi ai popoli neri ne avrebbero accettato la dominazione ricevendo
dai loro sacerdoti l'iniziazione religiosa.
Tale perciò sarebbe anche l'origine degli egiziani avanti Manete, degli arabi, dei fenici, dei caldei e dei giudei.
Invece le civiltà Ariane si sarebbero formate ove i bianchi, vincitori nelle guerre e nelle conquiste avrebbero regnato sui neri, e così ritroveremo l'origine degli irani, degli indù, dei greci e degli etruschi.
Ma sotto la denominazione di popoli ariani includiamo anche tutti i popoli bianchi rimasti nell'antichità allo stato barbaro e nomade, come gli sciti, i geti, i sarmati, i celti e più tardi i germani.
Presso i semiti, ove l'intellettualità della razza nera dominò primitivamente, si nota una tendenza al monoteismo, che supera l'idolatria popolare; il principio dell'unità del Dio nascosto e privo di forma, è sempre stato il dogma essenziale dei sacerdoti della razza nera e della loro iniziazione segreta.
Invece nei bianchi vincitori o rimasti puri si nota la tendenza al politeismo, alla mitologia ed alla personificazione della divinità, e questo proviene da loro amore per la natura e dal loro culto appassionato per gli avi.
Tratto da "I grandi iniziati. Volume primo" di Edoardo Schuré
dai loro sacerdoti l'iniziazione religiosa.
Tale perciò sarebbe anche l'origine degli egiziani avanti Manete, degli arabi, dei fenici, dei caldei e dei giudei.
Invece le civiltà Ariane si sarebbero formate ove i bianchi, vincitori nelle guerre e nelle conquiste avrebbero regnato sui neri, e così ritroveremo l'origine degli irani, degli indù, dei greci e degli etruschi.
Ma sotto la denominazione di popoli ariani includiamo anche tutti i popoli bianchi rimasti nell'antichità allo stato barbaro e nomade, come gli sciti, i geti, i sarmati, i celti e più tardi i germani.
Presso i semiti, ove l'intellettualità della razza nera dominò primitivamente, si nota una tendenza al monoteismo, che supera l'idolatria popolare; il principio dell'unità del Dio nascosto e privo di forma, è sempre stato il dogma essenziale dei sacerdoti della razza nera e della loro iniziazione segreta.
Invece nei bianchi vincitori o rimasti puri si nota la tendenza al politeismo, alla mitologia ed alla personificazione della divinità, e questo proviene da loro amore per la natura e dal loro culto appassionato per gli avi.
Tratto da "I grandi iniziati. Volume primo" di Edoardo Schuré
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