venerdì 5 agosto 2016

L'età della scolastica Medievale


Le regole scolastiche vennero formulate nel secolo XIII.
L'età della scolastica fu un'età di arricchimento della conoscenza.
Fu anche un'età di memoria, e nelle età di memoria si deve creare un nuovo repertorio di immagini per fissare nella memoria le nuove conoscenze.
Sebbene, fondamentalmente, i grandi temi della dottrina cristiana e dell'insegnamento morale restassero, naturalmente, gli stessi, essi divennero più  complessi.
In particolare, lo schema dei vizi e delle virtù si sviluppò e venne definito e organizzato con più  rigore.
L'uomo morale che desiderava scegliere il sentiero della virtù, ricordando in pari tempo ed evitando il vizio, doveva imprimere nella sua memoria un numero di cose maggiore che nei più  semplici tempi precedenti.
Lo sforzo principale di questa attività predicatoria era indirizzato a inculcare gli articoli della fede, insieme con una severa morale in cui virtù e vizio erano nettamente definiti e polarizzati, e venivano messe enormemente in risalto le ricompense e le punizioni che attendevano nell'aldilà chi seguiva l'uno o l'altro cammino.
Tale natura delle cose che l'oratore-predicatore aveva bisogno di fissare nelle memoria.
Per fare in modo che gli ascoltatori ricordino le "cose", bisogna predicarle loro con "insolite" similitudini, perché queste si fisseranno nella memoria meglio di quel che avvenga delle "intenzioni" spirituali, se non sono rivestite da tali similitudini.

Tuttavia la similitudine usata nel sermone non è, rigorosamente parlando, la similitudine usata nella memoria artificiale: infatti l'immagine di memoria è invisibile è resta celata entro la memoria di chi ne fa uso, dove, peraltro, può diventare la matrice nascosta di una serie di immagini esteriorizzate.
Tratto da "L'arte della memoria" di Frances A. Yates

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