venerdì 23 dicembre 2016

Le 18 Rune originarie del "Runatàls-thattr-Odhins" dalla 10 alla 18

10: ar, sole, fuoco primordiale  [Urfyr], ariani, aquila [Adler] ecc..
Un decimo ne conosco: se vedo delle streghe volteggiare nell'aria, opero in modo che esse no  riescano a ritrovare le loro spoglie e i loro spinti
L'ar, l'urfur (fuoco primordiale, dio), il sole, la luce distruggerà il buio, il dubbio è l'incertezza sia spirituale che materiale.
Nel segno di Ar gli Ariani hanno basato le loro leggi (Rita), la legge originaria di cui l'aquila (Aar) è il geroglifico. Si autosacrifica, si immola sulle fiamme, per poter risorgere.
Per questo motivo è starà chiamata "fanisk" e successivamente "fenice" ed è quindi interpretata come un geroglifico simbolico quando un'aquila viene deposta sulla pira funeraria di un eroe famoso per mostrare che l'eroe defunto ringiovanendo si prepara nella morte per una rinascita in modo di affrontare un più glorioso futuro sotto spoglie umane nonstante tutti i limiti imposti dai poteri oscuri che crollano davanti all'ar: "Rispetta il fuoco originario"

11: sol,  sal [salute], sul, sig  [vittoria], sigi, sole, salvezza [Heil], vittoria [Sieg], colonna [Saeule], scuola [Shule] ecc..
Un undicesimo ne conosco: se devo guidare a  battaglia dei vecchi amici, io canto dietro allo scudo ed essi marciano intrepidi alla pugna e incolumi ne ritornano: ovunque essi vadano sani e salvi.
Sal and sig- Salvezza e vittoria! [Heil un Sieg].
Il millenario grido di saluto e di battaglia ariano è anche presente in una variante del diffuso richiamo dell'ispirazione: alaf sal fena! (Tutta la salvezza del sole a chi è conscio del suo potere).
Questo concetto è stato simbolizzato dall'undicesimo segno del futharkh con la runa della vittoria  (sig-rune):  
"Lo spirito creatore deve conquistare"

12: Tyr, tar, tur, Thier  [animale] ecc... (Tyr il dio del sole e della spada; Tiu, Zio, Ziu, Zeus; 'Tar' per generare, modificare, nascondere; da cui 'Tarnhaut' [mantello dell'invisibilità] ecc...
Un dodicesimo ne conosco: se vedo un impiccato pendere dall'alto di un albero, un tal modo incido e dipingo delle rune, che costui può discernere, e mettersi a parlare con me.
Secondo le regole mistiche ogni credenza magica si muove parallelamente alla mitologia, nel senso che la modalità mitica è adottata come nei processi umano - terreni, per raggiungere risultati simili a quelli ottenuti nei miti.
Contemporaneamente l'esoterismo in base alla nota "Zweispaeltig-zweieinige-zweiheit" riconosce l'"Unico mistico" nel "Molteplice mistico" e quindi vede il destino del Tutto e dunque di ciascuno nell'eterna trasformazione dalla morte alla rinascita.
Come Wuotan ritorna dopo l'auto-immolazione che deve essere intesa non solo come la sua morte ma piuttosto come tutta la sua vita in un corpo rinnovato, così come singolo individuo ritorna dopo ogni vita sotto spoglie umane in un nuovo corpo attraverso una rinascita che è anche auto - sacrificio.
Per questo motivo "Tar" significa generare, vivete e morire e perciò "Tyr" è il giovane sole rinato e così pure la dodicesima runa è anche una "runa della vittoria" e quindi è incisa sulle lame delle spade e delle scuri come segno propiziatorio per la vittoria.
Si dirà: "Non temere la morte - non ti può uccidere"

13: bar, beork, bioerk, nascita [Geburt], feretro [Bahre], canzone (bar = canzone; bardit = canto popolare)
Un tredicesimo ne conosco: se verso dell'acqua su un giovane guerriero, egli non cadrà anche se nel mezzo della mischia, e non piegherà di fronte alle spade.
Nella runa "bar" la vita spirituale del Tutto, la vita eterna in cui la vita umana si alterna tra nascita e morte eccetto un giorno, si pone in opposizione a questo giorno nella vita in forma umana, che precede da "bar" (nascita) attraverso "bar" (vita come canto) a "bar" (bara-morte) e che viene santificata e incantata dall'acqua della vita del battesimo.
Questa vita è confinata tra nascita e morte... la predeterminazione e l'assegnazione del destino governano le cieche leggi del caso, che influenzano la libera volontà dell'uomo, ed è contro tale perverso decreto del fato che si suppone agisca la santa benedizione.
Le genti germaniche non conoscevano alcun "cieco destino".
Credevano nella predestinazione nel senso più ampio, ma intuitivamente videro che molte restrizioni  (gli accidenti del caso) si frappongono sulla via del completamento e del compimento del proprio destino con lo scopo di accrescere e rinforzare il potere personale.
Senza questi accidenti si dovrebbe essere uguali gli uni agli altri, mentre un realtà non si trovano due cose identiche e così pure nella vita umana; il neonato deve essere consacrato con l'acqua della vita come difesa contro gli accidenti.
Perciò: "La tua vita è nelle mani di Dio; credilo in te"

14: laf, lagu, loegr, legge originaria  [Urgesetz], mare [Meer], vita [Leben], caduta [Untergang] (sconfitta [Niederlage]).
Un quattordicesimo ne conosco: se agli uomini devo enumerare tutti gli dei, tutti gli Asi e gli Alfi io ben conosco; così non sa nessuno stolto.
La conoscenza intuitiva dell'essenza organica del Tutto e quindi delle leggi della natura, forma la solida base del pensiero religioso ario, o "Wihinei" (religione), che era in grado di assimilare e comprendere il Tutto e quindi anche il singolo nel suo nascere, agire e morire per nuova rinascita.
Tale conoscenza esoterica veniva comunicata al popolo in miti formulati simbolicamente, perché l'occhio popolare non addestrato, non abituato a tali visioni profonde e ampie, non poteva vedere la legge primordiale nello stesso modo in cui l'occhio reale non può vedere l'oceano nella sua interezza o l'occhio interno spirituale non addestrato l'infinitezza della vita nel Tutto. Per cui la quattordicesima runa afferma: "Prima impara a navigare, poi osa viaggiare per mare"

15: man, mon,  uomo [Mann], luna [Mond] (ma = madre, crescere; vuoto o morto).
Un quindicesimo ne conosco: che cantò il nano Thiodhroerir, davanti alle porte di Delling: forza augurò agli Asi, successo ali Alfi, saggezza a Hroptatyr.
In un altro senso, come nella popolare fiaba "L'uomo sulla luna", la quindicesima runa si rivela come in segno santificato della generazione umana.
La parola radicale "ma" è segno della generazione femminile "maternità" così come la parola radicale "fa" è quella maschile.
Per questo si ha "ma-ter" (madre) così come "fa-ter" (padre).
La luna serve in modo mitico - mistico come il magico anello Draupnir  ("sgocciolante"), da cui ogni nove notti germina un anello ugualmente pesante e che viene arso con Baldr; cioè, Nanna, la madre di suo figlio, arsa insieme a Baldr.
Secondo le regole mitico-mistiche la notte corrisponde a un mese e quindi le "nove notti" hanno la durata della gravidanza.
I concetti di Mann (uomo), Mädchen  (ragazza), Mutter  (madre), Gemahl  (marito), Gemahlin  (moglie), matrimonio, mestruazione  ecc...hanno origine nella parola radicale "ma" (come Mond luna cui sono concettualmente legati) tuttavia simbolizzano singoli concetti riconnessi in una apparente unità secondo il principio della "molteplicità multiunica- multifidica"
Così anche la parola che esprime il concetto di questa unità è radicato nella parola "ma" e viene espresso come "man-ask" o "men-isk" cioè: Mensch  (uomo).
La parola "uomo" è di un solo genere il maschile.
La quindicesima runa comprende entrambi i concetti, essoterico ed esoterico, del mistero profondo dell'umanità e raggiunge il suo vertice nell'ammonimento: "Sii uomo"

16: yr, eur,  iride  [Iris], arco [Bogen], arcobaleno [Regenbogen], arco di legno tasso [Eisenholz bogen], sconcertare [Irren], collera [Zorn].
Un sedicesimo ne conosco: se voglio ottenere i favori e le grazie di una donna, sconvolgo alla fanciulla dalle bianche braccia la mente e ogni suo senso.
La runa "yr" è la runa "uomo" capovolta e come indica l'arco rappresenta la luna che scompare, calante, opposta alla luna piena  della runa "uomo" e quindi in prima istanza si riferisce alla mutabilità della luna, e secondariamente in quanto runa dell'errore [Irre] si riferisce alla lunatica mutabilità dell'essenza femminile.
La runa "yr" o "errore" che provoca confusione sia attraverso l'eccitamento nella passione d'amore, nel gioco, nel bere,  sia attraverso le parole false o con qualsiasi altro mezzo, vincerà forse ogni resistenza grazie alla confusione, ma il successo di una vittoria conseguita con tali mezzi è illusorio come vittoria stessa perché porta rabbia, selvaggio furore e infine pazzia.
La runa "yr" perciò si oppone a quella precedente perché cerca di spiegare un oppositore con parole pretestuose piuttosto che con reali ragioni.
L'insegnamento perciò è "Pensa alla fine"

17: eh (é), Ehe  [matrimonio], legge [Gesetz], cavallo [Pferd], tribunale [Gericht].
Un diciassettesimo ne conosco, che mai mi lascerà quella giovane donna.
La diciassettesima runa si contrappone alla sedicesima.
Mentre quella amonisce contro i frivoli e transitori affari sentimentali, la runa del matrimonio "eh", afferma il concetto dell'amore duraturo basato sul matrimonio come legame tra uomo e donna.
Il matrimonio è il fondamento dei popoli, perciò "eh" ancora una volta esprime un'idea di legge, perché secondo una antica formula legale di matrimonio è la "Rauwurzel" (legame di sangue), cioè la legge-radice  della continuità teutonica.
Quindi: "Il matrimonio è legame degli ariani"

18: fyrfos, croce uncinata
Un diciottesimo ne conosco che mai svelerò né a donna né a fanciulla tutto va meglio quando è uno solo che sa; questo sia il comitato dei miei canti se non a lei sola che mi accoglie fra le sue braccia oppure alla mia sorella.
Lascia che sia Wuotan a cantare e parlare per mostrare che questo elevato sapere della generazione primordiale riguardo al Tutto può essere conosciuta e compresa unicamente e solamente attraverso l'unione nuziale delle divinità della "diade biunica - bifidica", del potere spirituale e materiale uniti e che solo questi sono in grado di comprendere il segreto della santissima triade della generazione perenne, della vita perenne e della ricorrenza ininterrotta e possono riconoscere la misteriosa  (diciottesima) runa.
Un altro segno che ha parzialmente sostituito il fyrfos è:
Ge, gi,  gira, gibor, dono [Gebe], donatore [Geber], Dio [Gott]; Gea, Geo, Terra, gigur, morte; ecc..
"Gibor-Altar" - Dio Creatore di Tutto! - Dio è il donatore, e la Terra riceve il suo dono.
Ma la Terra non è solo la ricevente, è a sua volta anche donatrice.
La parola radicale è "gi" o "ge"; in questa è presente il concetto di "presentarsi" [Geben] e di "morire per una nuova nascita" nel senso di andare [Gehen], in connessione con la parola radicale "fa" come in: gifa, gefa, geo, gea,  indica la terra " creatrice di doni ".
L'idea espressa dalla runa "ge" o "gibor" è l'avvicinarsi essoterico alla comprensione del concetto del divino dirigendosi dal basso verso l'alto mentre la spiegazione fornita dal fyrfos sembra cercare la conoscenza del Dio in modo esoterico scavando nel profondo dell'essere umano e quando l'umanità si sarà unita a Dio giungerà a una conoscenza certa dall'interno all'esterno così come dall'asterno verso l'interno.
Quindi, mentre la dottrina essoterica insegna che "l'uomo è stato creato da Dio e tornerà a Dio", la dottrina esoterica esprime "la coesione indivisibile tra uomini e divinità nella forma della diade biunica - bifidica" e così si può affermare coscientemente: " Uomo sii uno con Dio"

Tratto da "Il segreto delle rune " di Guido von List











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