lunedì 25 settembre 2017

La "conoscenza profonda" delle società Dogon


La conoscenza mitica era compresa solo da pochissimi e affascinava molti, e rimarrà per sempre chiusa a chi vi si accosta attraverso la "matematica per le masse" o le speculazioni sull'inconscio.
La conoscenza essenziale veniva trasmessa su due o più livelli intellettuali. Nel "Conversation with Ogotemmêli"Marcel Griaule parla dell'educazione dei Dogon e dell'esperienza personale dei membri della mission Griaule, i quali dovettero aspettare 16 anni prima che i vecchi saggi della tribù si decidessero ad "aprire la porta".
"Nelle società africane che hanno conservato la loro organizzazione tradizionale, il numero delle persone educate in questa conoscenza è assai considerevole.
Essi la chiamano "conoscenza profonda", per distinguerla dalla "conoscenza semplice" che è vista "soltanto come un inizio nella comprensione delle credenze e degli usi" ed è posseduta da chi non ha raggiunto la piena conoscenza della cosmogonia ....
Nei gruppi dove la tradizione si conserva vigorosa, questa conoscenza, che viene espressamente caratterizzata come esoterica, è segreta solo in questo senso; essa è, di fatto, aperta a tutti coloro che dimostrano la volontà di comprendere, purché ne siano giudicati degni per posizione sociale e condotta morale.
Così ogni capofamiglia, ogni sacerdote, ogni adulto responsabile di una benché minima sezione della vita sociale può, in quanto parte del gruppo sociale, accedere alla conoscenza a patto che ne abbia la pazienza e che, come dice l'espressione africana, "venga a sedersi accanto agli anziani competenti" per il periodo di tempo e con la disposizione d'animo necessari.
Riceverà allora una risposta a tutte le sue domande, ma ci vorranno molti anni: l'istruzione iniziata nell'infanzia durante le assemblee e i rituali riservati alle varie età si protrae di fatto per tutta la vita"
Tratto da "Il mulino di Amleto" di G. di Santillana e H. von Dechend

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