venerdì 22 settembre 2017

L'Ulisse dantesco

Ecco la meravigliosa avventura dell'Ulisse dantesco in procinto di superare lo Stretto di Gibilterra;
E volta nostra poppa nel mattino,
De' remi facemmo ali al folle volo,
Sempre acquistando dal lato mancino.
Poiché ha rivolto la poppa a est e la prua a ovest, e procede "sempre acquistando dal lato mancino", si direbbe stia cercando di circumnavigare l'Africa, come fece non Colombo, bensì Vasco de Gama nel suo viaggio verso l'India.
In realtà, la direzione generale del "folle volo" è il Sud, oltre l'equatore, oltre il Tropico del Capricorno, proprio come era stato in Omero, secondo le istruzioni di Circe: "segui il vento del Nord".
Ulisse cerca ancora "l'esperienza, dietro al sol, del mondo senza gente".
Ma nello stesso schema del mondo dantesco è chiaro che la rotta è verso gli Antipodi, ossia a un dipresso verso gli ignoti mari australi.
Tutte le stelle già de l'altro polo
Vedea la notte, e 'l nostro tanto basso,
Che non surgëa fuor del marin suolo.
Cinque volte racceso e tante casso
Lo lume era di sotto da la luna,
poi che 'ntrati eravam ne l'alto passo,
Quando n'apparve una montagna, bruna
Per la distanza, e parvemi alta tanto
Quanto veduta non avëa alcuna.
Noi ci allegravamo, e tosto tornò in pianto.
Si trattava della Montagna del Purgatorio, negata ai vivi.
Ecco perciò la Provvidenza comandare un vortice che ingoia la nave con tutto l'equipaggio, ed è la fine.
Tratto da "Il mulino di Amleto" di de Santillana e von Dechend

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