Sir James George Frazer era uno stimatissimo studioso della civiltà classica il quale, nel curare un'edizione della Descrizione della Grecia di Pausania, era rimasto colpito dal gran numero di credenze, usi, culti e superstizioni sparsi per il paesaggio della Grecia in tempi classici.
Ciò lo condusse a scavare più profondamente negli strati semidimenticati della storia: ne venne fuori il Ramo d'oro.
Lo storico si era trasformato in etnologo e aveva esteso le sue ricerche al mondo intero.
Improvvisamente divenne accessibile un'immensa quantità di materiale sui culti della fertilità intesi come forma universale della più antica religione, e sulla magia primitiva a essa collegata.
Sembrava proprio che fosse questo lo humus da cui era cresciuta la civiltà: semplici divinità delle stagioni, una moltitudine indistinta di contadini che si accoppiavano nei solchi dei campi e costruivano riti della fertilità col sacrificio umano.
A ciò s'aggiunse, nelle cerchie politiche, l'immagine della guerra come inerente alla natura umana e insieme nobilitante: la legge della selezione naturale applicata alle razze e alle nazioni.
Il tempio dell'evoluzionismo venne dunque eretto con il contributo di molto materiale e di molta storia.
Tuttavia, a mano a mano che la teoria procedeva, i suoi aspetti più magnanimi incominciarono a declinare e, come l'onda di un maremoto, subentrò la psicoanalisi.
Se infatti la lotta per l'esistenza, e con essa le religioni della forza vitale possono spiegare tantissime cose, l'inconscio può spiegare qualsiasi cosa.
Così il concetto universale e uniforme di gradualità finí per sconfiggersi da solo.
Le parole-chiave (gradualità ed evoluzione) provengono originariamente dalle scienze geologiche, dove avevano un significato preciso.
Cristallizzazione e sollevamento, erosione e geosinclinali sono il risultato di forze in continua azione, secondo leggi fisiche.
Essi forniscono lo sfondo per il maestoso scenario darwiniano....
La genetica e la selezione naturale rappresentano la legge naturale e gli eventi vengono determinati dal rotolare dei dati lungo il corso delle ere.
Però non sappiamo ben dire perché è come sia nata questa anziché quella forma specifica, e dove sia avvenuta la separazione di specie, tipi e culture. L'evoluzione animale rimane un'ipotesi storica a carattere generale, sostenuta da dati sufficienti e dalla mancanza di alternativa.
Essa solleva un numero spaventoso di interrogativi per i quali non abbiamo risposte.
La nostra ignoranza rimane profonda.
L'accrezione di idee plausibili continua e, da Spencer in poi, scorre sotto la spinta invisibile della "legge naturale"
Il tutto rientra in una specie di Naturphilosophie mai analizzata.
...Per quanto riguarda l'umano 'destino', l'evoluzione organica è cessata prima dell'inizio della storia o anche della preistoria.
Siamo su una scala temporale diversa: non si tratta più della natura che agisce sull'uomo, ma dell'uomo che agisce sulla natura.
Piace credere che vi sia un insieme costante di leggi che ci riguardano, ma l'uomo è legge a se stesso....
Inutile dire che l'ancor più moderna abitudine di sostituire alla "civiltà" la "società" ha bloccato l'ultimo sentiero che poteva portare alla comprensione della storia.
La nostra ignoranza non solo rimase profonda, ma divenne anche pretenziosa.
Tratto da "Il mulino di Amleto" di de Santillana e von Dechend
Ciò lo condusse a scavare più profondamente negli strati semidimenticati della storia: ne venne fuori il Ramo d'oro.
Lo storico si era trasformato in etnologo e aveva esteso le sue ricerche al mondo intero.
Improvvisamente divenne accessibile un'immensa quantità di materiale sui culti della fertilità intesi come forma universale della più antica religione, e sulla magia primitiva a essa collegata.
Sembrava proprio che fosse questo lo humus da cui era cresciuta la civiltà: semplici divinità delle stagioni, una moltitudine indistinta di contadini che si accoppiavano nei solchi dei campi e costruivano riti della fertilità col sacrificio umano.
A ciò s'aggiunse, nelle cerchie politiche, l'immagine della guerra come inerente alla natura umana e insieme nobilitante: la legge della selezione naturale applicata alle razze e alle nazioni.
Il tempio dell'evoluzionismo venne dunque eretto con il contributo di molto materiale e di molta storia.
Tuttavia, a mano a mano che la teoria procedeva, i suoi aspetti più magnanimi incominciarono a declinare e, come l'onda di un maremoto, subentrò la psicoanalisi.
Se infatti la lotta per l'esistenza, e con essa le religioni della forza vitale possono spiegare tantissime cose, l'inconscio può spiegare qualsiasi cosa.
Così il concetto universale e uniforme di gradualità finí per sconfiggersi da solo.
Le parole-chiave (gradualità ed evoluzione) provengono originariamente dalle scienze geologiche, dove avevano un significato preciso.
Cristallizzazione e sollevamento, erosione e geosinclinali sono il risultato di forze in continua azione, secondo leggi fisiche.
Essi forniscono lo sfondo per il maestoso scenario darwiniano....
La genetica e la selezione naturale rappresentano la legge naturale e gli eventi vengono determinati dal rotolare dei dati lungo il corso delle ere.
Però non sappiamo ben dire perché è come sia nata questa anziché quella forma specifica, e dove sia avvenuta la separazione di specie, tipi e culture. L'evoluzione animale rimane un'ipotesi storica a carattere generale, sostenuta da dati sufficienti e dalla mancanza di alternativa.
Essa solleva un numero spaventoso di interrogativi per i quali non abbiamo risposte.
La nostra ignoranza rimane profonda.
L'accrezione di idee plausibili continua e, da Spencer in poi, scorre sotto la spinta invisibile della "legge naturale"
Il tutto rientra in una specie di Naturphilosophie mai analizzata.
...Per quanto riguarda l'umano 'destino', l'evoluzione organica è cessata prima dell'inizio della storia o anche della preistoria.
Siamo su una scala temporale diversa: non si tratta più della natura che agisce sull'uomo, ma dell'uomo che agisce sulla natura.
Piace credere che vi sia un insieme costante di leggi che ci riguardano, ma l'uomo è legge a se stesso....
Inutile dire che l'ancor più moderna abitudine di sostituire alla "civiltà" la "società" ha bloccato l'ultimo sentiero che poteva portare alla comprensione della storia.
La nostra ignoranza non solo rimase profonda, ma divenne anche pretenziosa.
Tratto da "Il mulino di Amleto" di de Santillana e von Dechend
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