La costruzione di splendide cattedrali è un fenomeno strettamente connesso ai grandi mutamenti che attraversarono tra XII e XIII secolo tutta l'Europa occidentale.
La cattedrale rappresentava il simbolo cittadino e nello stesso tempo superava i confini del centro urbano.
La rinascita dei centri urbani cambiò i rapporti con il mondo rurale che era dominato dalle grandi abbazie benedettine con i loro enormi patrimoni di terreni agricoli.
Grazie alle loro biblioteche si copiavano e conservavano i manoscritti antichi, il primato della vita spirituale, culturale e artistica.
Le cattedrali diventarono anch'esse centri di civiltà, che non erano riservati più soltanto ai monaci, ma aperti a tutti i cittadini.
La cattedrale diventò quasi il riassunto della cultura medievale, dalle conoscenze architettoniche, artistiche e scientifiche possedute dagli uomini degli ultimi secoli del Medioevo.
Nella cattedrale, considerata lo "specchio del mondo", convergevano tutti i saperi del tempo, gli stessi che erano stati impiegati per costruirla, rappresentati nei cicli figurativi che ornavano l'edificio.
Nel corso di due secoli, il XII e il XIII, si verificò in Europa una frenesia costruttiva senza precedenti: si aprirono più di 25 cantieri nella sola Francia e il dato si riferisce solamente ai principali, allestiti per le cattedrali maggiori.
Le due più famose di questo periodo sono Notre Dame di Parigi e Notre Dame di Chartres.
Si trattò di un'eccezionale mole di lavoro e di uno sforzo economico molto impegnativo, che necessitò di manodopera molto qualificata e costosa.
Jean Gimpel ha calcolato che dal 1150 al 1350 la Francia ha estratto dalle sue cave milioni di tonnellate di pietre per edificare ottanta cattedrali, cinquecento grandi chiese e diverse migliaia di chiese piccole o parrocchiali.
L'Egitto dei Faraoni, nonostante la mole delle sue piramidi, non avrebbe impiegato una quantità di pietre paragonabile a quella che è invece stata messa in opera in Francia....
Tratto da "I segreti delle cattedrali" di Antonella Roversi Monaco
La cattedrale rappresentava il simbolo cittadino e nello stesso tempo superava i confini del centro urbano.
La rinascita dei centri urbani cambiò i rapporti con il mondo rurale che era dominato dalle grandi abbazie benedettine con i loro enormi patrimoni di terreni agricoli.
Grazie alle loro biblioteche si copiavano e conservavano i manoscritti antichi, il primato della vita spirituale, culturale e artistica.
Le cattedrali diventarono anch'esse centri di civiltà, che non erano riservati più soltanto ai monaci, ma aperti a tutti i cittadini.
La cattedrale diventò quasi il riassunto della cultura medievale, dalle conoscenze architettoniche, artistiche e scientifiche possedute dagli uomini degli ultimi secoli del Medioevo.
Nella cattedrale, considerata lo "specchio del mondo", convergevano tutti i saperi del tempo, gli stessi che erano stati impiegati per costruirla, rappresentati nei cicli figurativi che ornavano l'edificio.
Nel corso di due secoli, il XII e il XIII, si verificò in Europa una frenesia costruttiva senza precedenti: si aprirono più di 25 cantieri nella sola Francia e il dato si riferisce solamente ai principali, allestiti per le cattedrali maggiori.
Le due più famose di questo periodo sono Notre Dame di Parigi e Notre Dame di Chartres.
Si trattò di un'eccezionale mole di lavoro e di uno sforzo economico molto impegnativo, che necessitò di manodopera molto qualificata e costosa.
Jean Gimpel ha calcolato che dal 1150 al 1350 la Francia ha estratto dalle sue cave milioni di tonnellate di pietre per edificare ottanta cattedrali, cinquecento grandi chiese e diverse migliaia di chiese piccole o parrocchiali.
L'Egitto dei Faraoni, nonostante la mole delle sue piramidi, non avrebbe impiegato una quantità di pietre paragonabile a quella che è invece stata messa in opera in Francia....
Tratto da "I segreti delle cattedrali" di Antonella Roversi Monaco
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