mercoledì 15 novembre 2017

La natura e l'architettura

L'architettura ha origine in un colpo d'occhio, secondo un procedimento simile a quello che ha permesso all'uomo di riconoscere collegamenti e disegni nel cielo stellato suddividendolo in costellazioni.
Chiunque contempli il cielo notturno potrebbe chiedersi come mai l'Orsa Maggiore oppure l'Orsa Minore sono formate proprio da quelle stelle e perché non è stata riconosciuta una figura diversa.
La spiegazione più probabile è che si tratti di una costante innata, un'informazione attiva nel cervello degli uomini come se fosse una verità oggettiva.
Gli uomini antichi erano in grado di riprodurre le caratteristiche della natura che ritenevano più ricche di suggestione e di significato.
Ogni monumento non è altro che l'illustrazione di fenomeni naturali.
Non si deve dimenticare che i luoghi sacri sono stati collegati innanzitutto alla natura.
La volontà umana di ordinare e di riprodurre quanto è già presente nella natura avviene dunque solo in una fase successiva, in cui l'uomo agisce come se si volesse appropriare dei fenomeni naturali.
La voglia di organizzare indica che l'uomo, dallo  stato di muta ed estetica contemplazione della natura, passa a quello di "signore" della natura che egli trasforma, modifica e soprattutto imita e riproduce.
Si tratta del passaggio dalla semplicità all'artificio.
La costruzione di un edificio sacro è stata sempre preceduta dalla sacralità della natura.
Fonti, grotte e alberi possono ospitare del resto ancora oggi le apparizioni della Vergine.
I culti più antichi sono stati dunque resi alla manifestazioni della natura.
Il primo "asse"  potrebbe essere stato un albero che è assimilabile alla spina dorsale dell'uomo eretto.
Secondo il Tai Chi Chuan cinese la spina dorsale avverte e risponde agli stimoli provenienti alle varie direzioni dello spazio. Nella spina dorsale eretta avviene una scambio d'energia.
Essa è un'immagine dell'asse del mondo.
Tratto da "I segreti delle cattedrali" di Antonella Roversi Monaco

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