lunedì 12 febbraio 2018

La psiche e il razionalismo d'illuminismo


Alcuni sofisti greci non tradussero le antiche figure divine nell'ermeneutica di nuovi simboli inerenti la psiche e la materia, ma le dichiararono semplicemente non esistenti (everismo).
Era questa la nascita d'un razionalismo illuministico, che ancora oggi ci dà da riflettere, cioè di una dedivinizzazione e depsichizzazione del mondo.
La motivazione soggiacente a tale modo di pensare è l'angoscia che si prova in un mondo "illuministico", noto.
Il secondo motivo è l'istinto di potenza, poiché la volontà di sapere tutto esattamente è una volontà di potenza - unito al desiderio di stabile sicurezza contro tutto ciò che è inatteso e irrazionale.
L'antico illuminismo dei Sofisti ebbe un successo scarso e di breve durata e non seppe cancellare la religiosità dell' uomo di allora, ma rimase ancora tenacemente attaccato a un solo luogo; bella polemica religiosa di Filone e specialmente dei primi apologeti cristiani contro le altre religioni, smascherate con scherno e sarcasmo illuministici come illusioni e favole per femminucce.
Ciò è connesso al dominio dell'elemento patriarcale nell'ambito spirituale giudaico-cristiano, a una certa aggressività e intolleranza del pensiero religioso.
Poiché l'elemento femminile non era contenuto nella Trinità divina, il principio femminile rende percepibile la sua presenza nella visibile Mater Ecclesia in modo più intollerante e in forma tanto rigida.
Proprio per il fatto che la materia non era più inserita nella totalità divina, nacque un concretismo compensatorio, materialistico, quasi fosse una vendetta dell'archetipo materno rimosso.
Nel Medioevo tutto ciò era ancora più primitivo e rozzo: allora i papi lottavano apertamente per denaro e terreni.
La precedente Alleanza tra spirito-padre e madre-materia era fallita: lo spirito si irrigidí in una presunzione dogmatica e ossessionata dal potere e la materia si irrigidí nel dominio d'un atteggiamento concertistico materialistico.
Tratto da "Psiche e materia" di Marie Louise von Franz

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