lunedì 23 aprile 2018

Antica Cina: alimenti e farmaci


La scienza dell'alimentazione era considerata di primo piano: in certe epoche vi erano stati persino degli specialisti in dietetica.
In genere essa era strettamente connessa con la farmacologia, in quanto i farmaci stessi, tutti naturali erano visti più sotto l'aspetto di alimenti che di vere sostanze medicamentose.
Si preferivano le sostanze ad azione terapeutica molto blanda e da somministrare per lunghi periodi, in vista di una loro azione preventiva verso le malattie e modificatrice del terreno organico e della situazione energetica, piuttosto che i farmaci sintomatici ad azione immediata e violenta.
Non per nulla si è creduto di attribuire alla Cina l'invenzione della medicina omeopatica.
La preparazione dei farmaci era molto semplice e impostata sul desiderio di alterare il meno possibile la loro struttura naturale.
I decotti erano di impiego comune; per la loro cottura si doveva ricorrere al fuoco del carbone di legna e alle pentole di maiolica, evitando assolutamente i recipienti metallici.
La classificazione dei cibi e dei medicamenti risentiva naturalmente delle concezioni generali sulla struttura della materia e quindi si consideravano alimenti e farmaci Yang o Yin, a seconda del tipo della loro carica di energia.
In linea di massima un farmaco Yang serviva per curare una malattia Yin e viceversa.
Anche il sapore era una proprietà di cui si teneva conto nella classificazione.
Se ne consideravano 5 fondamentali: acre, acido, zuccherino, salato, amaro.
Nell'opera sull'antica farmacopea cinese, il Pen-Tsrao-Kang-mou vi sono citate  1892 sostanze medicamentose in gran parte vegetali, in parte minore di origine minerale o animale, tutte classificate e suddivise con gran cura in 16 classi e specie.
Malgrado fosse infiltrata da principi magici e filosofici, la farmacologia deve essere considerata come la parte più positiva di tutta l'antica medicina cinese.
Molti rimedi allora impiegati si trovano nella terapia moderna e ciò fa pensare che ne fossero state intuite reali doti curative.
Tratto da "Medicina e magia dell'antico Oriente" di F. Fiorenzuola F. Parenti

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