mercoledì 16 settembre 2015

I diavoli di Roma


Leggende sinistre alitavano intorno ai ponti gettati attraverso fiumi e burroni con una sola arditissima arcata.
Chi avrebbe potuto essere l'autore se non il demonio? Si narrava che Satana e i suoi diavoli erano i mastri muratori che avevano costruito i ponti sospesi nel vuoto fabbricati per il solo guadagno di un'anima da portare all inferno: l'anima del primo passante.
Si narra che allora i devoti del posto avevano fatto passare sul ponte un cane nero affinché di lui si appropriasse il diavolo.
Nella notte chi transitava sui ponti giurava di sentire ancora il sonaglio del cane ormai perso per sempre.
Ai crocicchi si aggiravano spiriti e folletti pericolosi per chi voleva seguire la retta via gli ostacoli erano infiniti e di varia natura
Quando i pii romei erano arrivati alle porte settentrionali di Roma alla fine della via Salaria si imbattevano nelle forze demoniache pronte a sbarrare la strada.
Narra la leggenda che un grandissimo noce era nato sulla tomba di Nerone il più crudele odiatore dei cristiani.
Tra le fronde del Noce maledetto che affondava le sue radici nel cuore perverso dell'imperatore, decine di diavoli avevano preso alloggio.
Appena vedevano avvicinarsi i pellegrini i demoni armati di invisibili bastoni picchiavano i devoti per impedire loro l'accesso alla città e le preghiere sulle tombe dei martiri.
Così comune fu questa esperienza negativa che il papà Pasquale secondo fece abbattere il noce maledetto dalle cui radici divelte  uscirono grida e stridii dei monaci.
Tratto da "Storie e luoghi segreti di Roma" di Cecilia Gatto Trocchi

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