venerdì 13 novembre 2015

La voce di Némesi

Credevano gli antichi Greci che ogni azione umana sarebbe stata, prima o poi, punita come esigeva l'innato senso della giustizia: la loro serena fiducia nella ragione non poteva tollerare lo stravolgimento dell'ordine morale.
Némesi, dea, figlia della Notte e dell'Erebo, avrebbe raggiunto i colpevoli che non avrebbero mai potuto evitare la divina vendetta riparatrice.
(Qualcosa di molto simile al concetto di Karma)
Quando nessun tribunale umano sembra riuscire a stabilire la giustizia, può essere istintivo invocare l'aiuto di entità come la dea Némesi.
E poiché nulla è meno infallibile dea giustizia degli uomini, molte persone hanno fatto ricorso alle cosiddette forze soprannaturali.
Le terribili maledizioni scagliate nel corso della storia nascono da un sentimento di rabbiosa impotenza a ristabilire l'ordine morale violato.
Non si sa come esse abbiano spesso avuto effetto, addirittura nei precisi termini in cui furono formulate.
Lo storico deve prendere atto che molte delle maledizioni di cui si ha una precisa documentazione ha agito in modo profetico.
Se è irragionevole credere ciecamente a misteriose forze sovrannaturali è altrettanto assurdo rifiutarsi di osservare i fatti nella loro nuda realtà.
Le maledizioni, funeste previsioni di morte e sofferenza, erano lanciate da uomini in condizioni estreme e disperate, uomini che scatenavano la dea Némesi contro i propri persecutori.

Tratto da "I misteri della storia" di Paolo Cortesi

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