venerdì 10 giugno 2016

Il 28 e il Pantheon


360=135,962 (136 mt circa) il perimetro massimo di questa sfera.
360=28,26 (dopo la decade dai pitagorici il 28 era considerato numero perfetto) il perimetro "minimo", quello in rapporto con l'apertura superiore: l'oculus.
Se vogliamo usare dei rapporti analogici spaziali,  in base al versetto della tavola di Smeraldo: come in alto così in basso, come in basso così in alto; l'operatività rituale in alcuni casi, probabilmente, si svolgeva all'interno di questa circonferenza.
Con un po' di fantasia provo a rispondere a questa domanda: "Quanti erano i partecipanti al rito?" 10 o 8.
Perché?
10, che si ricava dal 28, rappresenta la perfezione della decade: 9 intorno a rappresentare il cerchio, l'infinito e 1 al centro, il gran sacerdote (i misteri maggiori).
E perché 8?
8 si ricava dal "punto 26" (forse inteso come misteri minori), rappresenta la realizzazione individuale: l'entrata nel dominio dell'increato singolarmente;  E ciò che non si manifesta nel tangibile in quanto il salto di qualità è generale: sto parlando della realizzazione del paradiso terrestre - in questo caso: 8.
Ci poteva essere una disposizione di 7 a rappresentare le 7 divinità + 1 al centro, il gran sacerdote.
28 sono anche i riquadri che compongono ogni livello della cupola.
I cassettoni era rivestiti in bronzo dorato. Perché il bronzo? Perché è simbolo di incorruttibilità, di immortalità e inflessibile giustizia.
Il 28 rappresenta l'eptade pitagorica: ogni 4 ciclicità  (7×4) la Luna compie un intero ciclo e un'altra interezza sorge, allora, quella solare ( dalla sintesi di questa) 28=10=1 o sole, come centro del sistema solare iniziatico, in cui i pianeti femminilmente attratti roteano intorno ad esso.
Tratto da "Roma segreta e pagana" di Claudio Monachesi

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