venerdì 3 giugno 2016

L'arte della memoria


Il primo velato riferimento all'esistenza di una conoscenza esoterica nell'arte dello scalpellino è contenuto nel secondo statuto redatto da Schaw nel 1599 e conservato nella Biblioteca della Gran Loggia di Scozia all'interno della Freemasons Hall di Edimburgo.
Nel 1598 William Schaw, Maestro delle Opere del re, pubblicò un codice di statuti che regolava l'organizzazione e la condotta dei muratori nelle Logge massoniche operative.
La cosiddetta "arte della memoria" era una tecnica mnemonica sviluppata dai Greci ma ripresentatasi nell'Europa rinascimentale, la sua presenza nel documento, sembra suggerire che i massoni operativi, in particolare, i Maestri massoni, avessero familiarità con tale tecnica.
In breve l'"arte della memoria" creava una forma mentis in cui, per esempio, una cappella con le sue sculture, le statue e tutto il resto veniva utilizzata come teatro per "raccontare una storia".
Le rappresentazioni venivano specificatamente posizionate in alcuni punti della cappella in modo che servissero da aiuti per la memoria durante la "narrazione della storia".

Tratto da "L'enigma di Rosslyn"di Philip Coppens

...una profonda conoscenza esoterica la ritroviamo nelle cattedrali gotiche, le quali altro non sono in realtà che libri di pietra, luoghi dove solo gli iniziati all'alchimia e all'esoterismo possono decifrare le raffigurazioni più curiose e apparentemente prive di significato.
basta infatti aprire un buon libro sull'antica scienza della trasmutazione per riconoscere nelle sculture di queste "cattedrali eretiche" l'impronta oscura e indelebile della cultura esoterica.
Grifoni, salamandre, draghi e antichi maestri dal berretto frigio, come molte altre suggestive rappresentazioni metaforiche dell'iconografia alchemica, fanno spesso la loro inquietante e sorniona apparizione sia all'interno che all'esterno di questi edifici "magicamente" sinistri.
tTatto da "Scoperte archeologiche non autorizzate" di Marco Pizzuti

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