mercoledì 2 novembre 2016

Giordano Bruno e l'unità divina



Dall'universo ermetico in cui Bruno viveva, il divino non era stato bandito.
Le forze astrali erano strumenti del divino e oltre le stelle attive c'erano forme divine ancora più alte.
E la forma più alta per Bruno era l'Uno, l'unità divina.
Il sistema di memoria aspira a un'unificazione al livello delle stelle, come preparazione per raggiungere l'unità più alta.
Per Bruno, la magia non era un fine a sé, ma un mezzo per raggiungere l'Uno, di là dalle apparenze.
Il libro De umbris idearum parte a questo livello e i lettori che cominciano,  all'inizio, con le "30 intenzioni delle ombre" e i "30 concetti delle idee" e che non raggiungono o addirittura non sospettano neanche il sistema di memoria magica basato sul 30 a cui questi 30 preliminari sono un'introduzione.
La prima delle "30 intenzioni delle ombre"comincia con "l'unico Dio" e con una citazione del Cantico "Io ho desiderato d'essere all'ombra sua e mi vi son posta a sedere".
Ci si deve sedere all'ombra del buono e del vero.
Indirizzare a ciò i sentimenti attraverso i sensi interni, attraverso le immagini nella mente dell'uomo..
Seguono "intenzioni" su luce e tenebre, e sulle ombre, che discendendo dall'unità suvrasostanziale, procedono in infinita moltitudine; discendono da suvrasostanziale ai suoi vestigi,  immagini e simulacri.
Le cose inferiori sono connesse alle superiori e quelle a queste...
Tutto è in tutto, nella natura.
Così nell'intelletto, tutto è in tutto.
E la memoria può ricordare tutto da tutto.
Il caos di Anassagora è varietà senza ordine;  noi dobbiamo introdurre ordine nella varietà.
Costruendo legami fra superiore ed inferiore tu hai un bell'animale, il mondo.
L'armonia fra le cose superiori e inferiori è l'aurea catena dalla terra al cielo; come si può attuare la discesa dal cielo alla terra, così, per i gradi di questo ordine, si può ascendere dalla terra al cielo.
Le "intenzioni" successive riguardano una specie di ottica mistica o magica, e il sole e le ombre che esso forma.
I "30 concetti delle idee" sono ugualmente gnomici nel loro carattere.
L'intelletto primo è la luce di Anfitrite. Questa pervade ogni cosa; è la fontana di unità in cui l'innumerevole si fa uno.
Le forme degli animali informi hanno splendida forma in cielo; metalli non luminosi nel proprio pianeta, scintillano; niente è  qui come lassù.
Illuminando, vivificando, unendo, conformando te stesso agli agenti superiori progredirai in apprendimento e ricordo delle specie.
La luce contiene la prima vita, intelligenza, unità, tutte le specie, verità perfette, numeri, gradi delle cose.
Così, ciò che in natura è differente, contrario, diverso, è lassù uguale, conforme, Uno.
Fra tutte le forme del mondo preminenti sono le forme celesti.
Attraverso esse, arriverai all'unità dalla confusa pluralità delle cose.
Le parti del corpo si intendono meglio assieme che quando vengono prese separatamente.
Così quando le parti della specie universali sono considerate non separatamente, ma in relazione con l'ordine soggiacente.
Unico è lo splendore della bellezza in ogni cosa. Uno il fulgore emesso dalla moltitudine della specie.
Ascendi, quindi lassù, dove le specie sono pure e formate secondo vera forma.
Ogni cosa che esiste dopo l'Uno, è necessariamente molteplice e numerosa.
Così al grado più basso della scala c'è numero infinito, al grado più  alto infinita unità.
Come le idee sono la forma principale  delle cose, e in accordo ad esse tutto si forma, così noi dobbiamo formare le ombre delle idee.
Le 30 "intenzioni" racchiudono l'elemento di voluntas, di direzione della volontà in amore verso verità.
Il sole interiore raggiunto nelle Ombre è l'espressione interiore di ciò che fu il "copernicanesimo" di Bruno, la sua utilizzazione dell'eliocentrismo come una sorta di portentoso ritorno della visione "egizia" e della religione ermetica.
Lo scopo del sistema mnemonico è porre nell'interiorità questa ascesa magica, per mezzo della memoria basata sulle immagini astrali magiche...di realizzare questa visione unificante nell'interiorità, dove soltanto può attuarsi, perché le immagini interiori sono più prossime alla realtà, meno opache alla luce, di quel che non lo siano le cose in se nel mondo esterno.
Il principio ermetico del riflesso dell'universo nella mente come esperienza religiosa è organizzato, ricorrendo all'arte dell memoria in una tecnica magico-religiosa, per afferrare e unificare il mondo delle apparenze mediante arrangiamenti di immagini significative.
Tratto da "L'arte della memoria" di Frances A. Yates

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