mercoledì 11 gennaio 2017

L'antica tripartizione simbolica delle parole ariane

Le rune furono qualcosa di più di quello che sono le lettere in uso attualmente, anche più che segni sillabici o parole, furono cioè 'segni sacri', 'caratteri magici'.
Erano qualcosa di simile ai 'marchi degli spiriti' [
Geistersigille] (e non sigilli [Geistersiegel] dei tempi successivi).
Non erano niente di meno che 'contenitori' per l'autosuggestione di 'strumenti' per concentrare il pensiero e intensificare la meditazione.
La definizione di 'segni sacri' è quindi pienamente giustificata, così come il termine 'rune', cioè le 'sussurranti' [Rauneneden], le 'segretamente parlanti'.
Solo dopo si trasformarono progressivamente in lettere nel senso moderno del termine e cioè in segni fonetica vuoti e inarticolati.
La grande quantità degli altri 'segni sacri' o 'geroglifici' che non sono stati semplificati in segni fonetici,  furono sviluppati con elaborazioni successive in segni ornamentali più eleganti preservando le caratteristiche lineari di base della loro forma originaria e con la conseguente espansione dei loro nomi e delle loro valenze simboliche, costituirono il sistema geroglifico o pittografo degli Ariani che rimase un segreto degli scaldi.
Per decifrare tali simboli  bisogna ricostruire tramite i loro nomi le parole originarie e le idee che rappresentano e da ciò formare la base per la loro decifrazione e lettura.
L'antica tripartizione degli Ariani, che aveva le sue origini nella conoscenza intuitiva delle leggi del divenire della natura -dal seme del fiore al frutto che contiene un altro seme-  divenne l'imperativo essenziale degli popoli di questa cultura.
Troviamo nel loro linguaggio  (l'ario primitivo) la classificazione ideologica che distingue i concetti verbali in tre livelli:
1) 'crescere'
2)' essere, fare, regolare, lavorare..'
3) 'morire per rinascere'
In modo che ogni parola matrice primitiva radicale o originaria presenta un significato in ognuno di questi tre livelli.
Ogni livello viene ulteriormente suddiviso in tre sottolivelli con la stessa tendenza è ognuno di essi segue la stessa regola e così via, di modo che ogni parola primitiva radicale e originaria mostra almeno tre contenuti concettuali che si accrescono con questa triplice progressione.
Per esempio: 'Rauh' (grezzo) o 'Rauch' (scabro), nel suo 'livello di crescita' significa essere grezzo o ruvido all'opposto di liscio e quindi l'espressione 'sgrossare qualcosa' viene attribuita al primo livello cioè quello dei materiali grezzi o non lavorati.
Nel secondo livello quello del 'essere o governare' indica legge e giustizia [Recht] come in ' Rauch-Graf', 'Rauch-Huhn' ecc
Nel terzo livello del 'morire per rinascere' la parola è caratterizzata dall'espressione 'andare in fumo' [Rauch]; che indica il fumo del fuoco, la nebbia o la brina in quanto segni di distruzione.
Le recenti regole di sillabazione dividono ora questi tre concetti:
1) 'Rauh' (ruvido),
2) 'Rau' (rapina),
3) 'Rauch' (fumo)
Esempio la parola 'Rad' (ruota) è stata separata ortograficamente per indicare:
1) 'Rath' (consiglio, riunione) come significato e descrizione di una attività che promuove le cose
2) 'Rad' (ruota), la cosa che gira, incrementa e accresce
3) 'Ratte' (ratto) l'animale distruttore
Tratto da " Il segreto delle rune " di Guido von List

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