venerdì 10 febbraio 2017

I due cervelli...


In occasione dei cento anni, la rivista americana "Wired"  lancia un'edizione italiana (febbraio 2009),  sulla quale Rita Levi Montalcini sintetizza:
"Il nostro cervello è fatto di due cervelli.
Un cervello arcaico, limbico localizzato nell'ippocampo che non si è praticamente evoluto da tre milioni di anni fa a oggi e non differisce molto tra l'homo sapiens e i mammiferi inferiori.
Un cervello piccolo, ma che possiede anche una forza straordinaria.
Controlla tutte quelle che sono le emozioni.
Ha salvato l'australopiteco quando è sceso dagli alberi, permettendogli di fare fronte alla ferocia dell'ambiente e degli aggressori.
L'altro  cervello è quello cognitivo, molto più giovane.
È nato con il linguaggio e in 150.000 anni ha vissuto uno sviluppo straordinario.
Su trova nella neo-corteccia.
Purtroppo buona parte del nostro comportamento è ancora guidato dal cervello arcaico.
Tutte le grandi tragedie - la Shoah, le guerre, il nazismo, il razzismo - sono dovute alla prevalenza della componente emotiva su quella cognitiva.
Il cervello arcaico è così abile da indurci a pensare che tutto questo sia controllato dal nostro pensiero quando non è così.
Il passato lo conosco, il futuro... speriamo.
Bisognerebbe spiegare ai giovani dei due cervelli.
Il cervello arcaico, maligno, è anche molto astuto e maschera la propria azione dietro il linguaggio, mimando quello del cervello cognitivo.
Il cervello arcaico ha salvato l'australopiteco, ma porterà l'homo sapiens all'estinzione"
I giovani di oggi, dice la scienziata, "avvertono la precarietà in tutto".
All'inizio del 2009 viene ripubblicata l'opera "Mai la merce sfamerà l'uomo" e vi si legge:
"Si tratta di vedere se il ciclo degli scambi tra l'ambiente naturale e la specie vivente tende a raggiungere un'armonia di equilibrio o tende a cadere in un progressivo sbilancio e quindi a divenire insostenibile, determinando regressione e fine della specie".
Tratto da "Le coincidenze significative" di Giorgio Galli

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