lunedì 13 febbraio 2017

...Il terzo cervello....


Rita Levi Montalcini ha molto contribuito alla divulgazione della teoria dei "tre cervelli" elaborata dal neurofisiologo americano MacLean e polarizzata anni fa da Koestler allorché segnalò nel "cervello rettiliano" (che l'uomo ha in comune con i rettili) la sede del l'aggressività.
Dice Rita Levi Montalcini in una recente intervista:
"Il cervello rettiliano o arcaico rappresenta la componente filogeneticamente più antica del cervello che si formò 180 o 200 millioni di anni fa [....].
Il comportamento dei rettili è caratterizzato da attività stereotipate dirette alla difesa del territorio, offesa e difesa dai nemici e da un'organizzazione gerarchica non dissimile da quella dei mammiferi  ( caratterizzati da "tonalità affettiva").
[...] I due cervelli eriditati dai rettili e dai mammiferi sono inglobati nel mantello cerebrale  [...].
Nell'uomo il mantello neocorticale è andato incontro a una formidabile espansione che si riflette nel tremendo aumento quasi esplosivo delle capacità intellettuali  [...].
Lo sviluppo della neocorteccia in un tempo relativamente breve, valutato a uno o due milioni di anni, sarebbe la causa prima della disparità tra lo sviluppo dell'intelligenza e quello del comportamento  [...].
È possibile riscontrare in manifestazioni stereotipate e ritualistiche [...] dell'uomo di oggi un'analogia con quelle tipiche dei rettili e nelle sue manifestazioni emotive una anche maggiore analogia con quelle dei mammiferi".
Rettili aggressivi, mammiferi emotivi, uomo pensante: "Se questo errore evolutivo," conclude Rita Levi Montalcini, "scagiona l'uomo da una diretta responsabilità delle aberrazioni del suo comportamento  [...] questa ipotesi prospetta in luce pessimistica il futuro".
L'aggressività sarebbe ineliminabile.
Ma tanto l'evoluzionismo stesso è messo in discussione.
Mentre il maschio domina la società, il codice di onnipotenza può essere attribuito alle donne.
Tratto da "Le coincidenze significative" di Giorgio Galli

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