venerdì 17 febbraio 2017

Il pane simbolico delle feste e il vino come sostituto del "Soma"


Queste usanze alimentari erano dei ben ponderati ed efficaci mezzi di educazione per gli spiriti semplici e in quanto tali erano i pilastri sui quali si fondarono le successive leggi igieniche su cui si basa la nostra società attuale.
Il 'Kringel' [ciambellina] (kat = racchiudere; ringel = anello; racchiuso nell'anello; o anche da krinc = cerchio, quindi orbita) è il corso del sole, della vita, dell'eterno ritorno.
Il Krapfen, Kròppel o Kràpfel era il dolce sacrificale che veniva offerto e consumato nella seconda metà della vigilia della grande Festa dell'Inizio, che noi chiamiamo Natale o Santa Notte.
La prima metà della festa, dal 24 al 30 dicembre, simbolizza la creazione del mondo e il passato; il 31 dicembre era la 'rottura del tempo' che divideva e univa il passato e il futuro -l'adesso-; mentre la seconda metà, dal primo al 6 gennaio era la celebrazione del mistero della creazione dell'uomo  (generazione) e del futuro.
Questo si allinea con Fasching  [Carnevale] (fas = generare; ing = continuo, che discende da qualcosa) serviva come simbolo del risveglio della vita ed era quindi il cibo consumato a Carnevale.
Il Flanden  [focaccia] ( Osten-fladen, Osterflecken) era il cibo di Pasqua e il sacrificio di Pasqua.
Flanden significa puro ed è presente ancora nel nome femminile 'Elsfleth' 'Ostern' [Pasqua] (os = bocca, vagina; tar = generatrice) è la festa del matrimonio tra il dio Sole e la dea Terra, la festa della rigenerazione della Natura; la pura e virginale dea Terra si lega in matrimonio con il dio Sole -questo significa il nome della focaccia.
Lo 'Stritzel' o 'Heiligenstritzel' era il pane sacrificale della grande festa della morte, che oggi i cristiani celebrano come Festa di Ognissanti.
È una treccia di tre lunghi pezzi di pane come una treccia di capelli.
Il nome di questo pane (tedesco medio antico 'Struzzell da 'striuza', 'starh ', 'stroh'= vuoto, cedere, portare via; e quindi 'Stroh' paglia come stelo vuoto da cui il simbolo di vergogna 'corona o pupazzo di paglia; ma 'stro' è anche il ritorno e quindi 'vedovo temporaneo' [colui la cui moglie deve tornare] - cosicché abbiamo un segno della morte e della nascita che torna) una rassicurazione sul fatto che rivedremo i nostri cari morti dopo la rinascita.
Tratto da " Il segreto delle rune " di Guido von List
Nelle tradizioni orientali si dice che, in una certa epoca, il "Soma" divenne sconosciuto sicché nei rituali sacrificali, si dovette sostituirlo con un'altra bevanda che di quel "Soma " primitivo era soltanto una figura; tale ruolo fu svolto principalmente dal vino, e a ciò si riferisce, presso i greci, una gran parte della leggenda di Dioniso.
Il vino, del resto, è spesso usato per rappresentare la vera tradizione iniziatica: in ebraico le parole "iain", "vino" e "sod", "mistero", possono essere sostituite l'una all'altra in quanto hanno lo stesso valore numerico; presso i sufi il vino simboleggia la conoscenza esoterica, la dottrina riservata ai pochi e che non è  adatta a tutti gli uomini, così come non tutti possono bere impunemente il vino.
Risulta da ciò che l'impiego del vino in un rito gli conferisce un carattere chiaramente iniziatico; tale è segnatamente il caso del sacrificio eucaristico di Melchisedec
Tratto da "Il Re del Mondo" di Réne Guénon

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