venerdì 28 aprile 2017

Cesare Lombroso


L'opera di Cesare Lombroso (1835-1919) segna un momento culminante nella creazione dell'immagine del pazzo elaborata dalla psichiatria dell'Ottocento.
Lombroso ha, per tutta la sua vita, una lunga pratica di psichiatria istituzionale: dalla direzione del manicomio di Pesaro (1871) all'ispettorato generale dei manicomi piemontesi (1906).
Seguace delle dottrine di Gall e delle dottrine della "degenerazione", Lombroso, sulla base  delle protuberanze e asimmetrie del teschio di un ladro -tale Vilella- formula la sua celebre teoria ggeberale.
Questa sostiene l'esistenza, in individui, famiglie e gruppi sociali, di disegni ("stigmate") indicanti anormalità di natura e degenerazione biologica atavica, ereditate per epilessia, sifilide, alcolismo e altro. Tali anormalità causano predisposizioni, tendenze e abitudini al crimine e a comportamenti immorali.
Lombroso propone per primo il passaggio, ormai necessario e utile, dalla psichiatria alla criminologia, fondendole in una nuova scienza: l'antropologia criminale.
La data di fondazione della nuova disciplina è collocata all'alba del 4 gennaio 1871, giorno dell'autopsia del citato Vilella, morto nel carcere di Vigevano.
È soprattutto attraverso le immagini che l'opera di Lombroso diventa popolare.
Condividendo l'illusione del suo tempo - che la fotografia riproduca la "natura" stessa - egli fa eseguire centinaia di ritratti e dopo avervi apposto la didascalia "criminale" o "pazzo", li  fa riprodurre in album a basso costo, stampati e diffusi dalla prima industria editoriale italiano (Loescher, Bocca, Hoepli), veri antenati delle immagini diffuse dai mass-media.
Lo stato italiano decreta il suo trionfo realizzando la sua proposta del 1872 di creare i manicomi criminali (1891), moltiplicatisi in tutto il mondo è istituendo per lui a Roma nel 1905 la prima cattedra universitaria di Antropologia Criminale.
In Lombroso la fisiognomica diviene scienza applicata allo studio del criminale, al punto che numerosi autori identificano nello psichiatra uno dei padri fondatori del moderno criminal profiling.
Egli fornisce schiere descrizioni del delinquente nato, del ladro, dello stupratore, dell'incendiario, del pederasta.

Ladri: notevole mobilità nella faccia e nelle mani, occhio piccolo, errabondo, mobilissimo, obliguo di spesso; folto e ravvicinato sopracciglio, il naso torto.....Come le meretrici  sono appassionati per gli abiti a colori  spiccati....

Stupratori: hanno sovente il padiglione dell'orecchio che si inserisce quasi ad ansa sul capo.
Quasi sempre l'occhio è scintillante; .... la fisionomia è delicata, salvo nello sviluppo della mandibola... cranio anomalo; non di rado....balbuzie, rachitismo..
Poco istruiti...semi-impotenti....eleganza femminea nei capelli...

Pederasti: spesso di grande cultura e ingegno....mostrano uno strano bisogno di associarsi e di formare delle vere congreghe....
Sono onesti per lo più e conscii di essere colpevoli anche innanzi a se stessi...
Tratto da "Criminal profiling" di M.Picozzi  e A.Zappalà

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