venerdì 21 aprile 2017

Fisiognomica e frenologia

Il vero fondatore della "scienza" fisiognomica moderna è uno svizzero, il pastore zurighese Johann Kaspar Lavater, teologo e brillante predicatore.
Fra il 1775 e il 1778 Lavater pubblica con immenso successo in tutta Europa i "Frammenti fisiognomici" corredati da disegno di Goethe, suo sincero amico.
La forma della testa di un uomo, il movimento delle sue braccia, il colore della carnagione, gli bastavano per indovinare un enigma che al nostro animo era rimasto fino a ora impenetrabile.
"L'oggetto principale delle mie ricerche per scoprire il carattere e le disposizioni saranno la struttura ossea del cranio e le forme stabili del volto.
Il sistema osseo deve essere considerato come lo schizzo del corpo umano e il cranio è per me la base e il riassunto di questo sistema" Lavater 
La frenologia, evoluzione della fisiognomica, identifica caratteristiche psicologiche correlate a specifici tratti morfologici del cranio.
Il padre della frenologia è Joseph Gall (1758-1828)
Gall teorizza l'esistenza di centri specifici dell'intelligenza, della volontà e di altre funzioni psichiche superiori, indicati sul cranio da protuberanze e depressioni presenti in ognuno in modo diverso, in quanto prodotti dallo sviluppo individuale della corteccia cerebrale sottostante.
Con la sola palpazione è possibile, secondo Gall, conoscere di ogni persona il carattere, le disposizioni, le qualità, il loro grado, una volta accettata con precisione qual è la mappa generale delle facoltà umane.
La disciplina viene accolta in Germania fa vari anatomisti; se ne occupano anche Goethe, Hegel e Schopenhauer.
In Inghilterra Circe introdotta attraverso le conferenze di Spurzheim e divulgata soprattutto da George Combe a Edimburgo...
In Francia la frenologia ha celebri medici tra i seguaci..
Charles Darwin (1809-1882) inizia a occuparsi di fisiognomica nel 1836, osservando le espressioni dei diversi popoli per dare poi alle stampe, nel 1872, The Expression of Emotions in Man and Animals.
La fisiognomica entra di prepotenza nel panorama italiano fra la seconda metà del XIX secolo e l'inizio del XX a opera di Paolo Mantegazza (1831-1914), medico e antropologo, autore del volume Fisiognomia e mimica (1861).
La sua opera ha esercitato in Italia una notevole influenza nella creazione di "modelli culturali" di classificazione  degli uomini: belli e superiori gli europei, brutti e inferiori i neri e i gialli; buoni e onesti i ricchi, cattivi e criminali i poveri.
Questi modello divennero i luoghi comuni con la borghesia umbertina.
L'antropologia scientifica di Mantegazza prelude alla nascita della ben più nota antropologia criminale del Lombroso.
Tratto da "Criminal profiling" di M.Picozzi e A.Zappalà

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