Vi è ancora un sistema educativo derivato in parte dall'Evo antico, in parte dal primo Medioevo: la Chiesa cristiana.
Ma non si può certo negare che il Cristianesimo nel corso dei due ultimi secoli ha perduto gran parte della sua efficacia educativa.
La progressiva e generale trasformazione spirituale ha avuto come primo sintomo proprio la Riforma.
Con essa fu scossa l'autorità educativa e si è dato inizio al processo che doveva minare il principio di autorità.
Ne derivò l'accentuarsi dell'importanza dell'individuo.
Ma l'accentuata tendenza individualistica dell'ultima fase evolutiva ha determinato a sua volta l'inizio di un ritorno compensatorio all'uomo collettivo, la cui autorità è per ora costituita dal peso della massa.
L'uomo collettivo minaccia di soffocare l'individuo, quel singolo a cui in definitiva si deve ogni opera umana.
La massa come tale è sempre anonima e irresponsabile e i cosiddetti condottieri non sono che i sintomi inevitabili di un movimento di massa.
I veri condottieri sono coloro che meditano su sé stessi e alleggeriscono almeno del proprio peso il peso della massa, poiché si tengono coscientemente lontani dalla cieca naturalità della mobile massa.
Ma chi può sottrarsi a stella forza di attrazione che sopraffà ogni cosa quando l'uno si aggrappa all'altro e l'uno trascina con sé l'altro? Solo chi non sta solo nel mondo esteriore ma anche in quello interiore.
Piccola e nascosta è la porta che si apre verso l'interno; innumerevoli i pregiudizi, i presupposti, le opinioni, i timori che ne vietano l'accesso.
Si vuol sentir parlare di grandi programmi politici ed economici; ossia proprio di quelle cose che hanno condotto i popoli a impantanarsi nella situazione attuale.
Se le cose grandi vanno male è solo perché i singoli vanno male, perché io stesso vado male.
Perciò per essere ragionevole dovrò cominciare con giudicare me stesso.
E poiché l'autorità non mi dice più nulla, io ho bisogno di una conoscenza delle la intime radici del mio essere soggettivo, per poter collocare sopra i fatti eterni dell'anima umana le mie basi.
Tratto da "Realtà dell'anima" di C.G. Jung
Ma non si può certo negare che il Cristianesimo nel corso dei due ultimi secoli ha perduto gran parte della sua efficacia educativa.
La progressiva e generale trasformazione spirituale ha avuto come primo sintomo proprio la Riforma.
Con essa fu scossa l'autorità educativa e si è dato inizio al processo che doveva minare il principio di autorità.
Ne derivò l'accentuarsi dell'importanza dell'individuo.
Ma l'accentuata tendenza individualistica dell'ultima fase evolutiva ha determinato a sua volta l'inizio di un ritorno compensatorio all'uomo collettivo, la cui autorità è per ora costituita dal peso della massa.
L'uomo collettivo minaccia di soffocare l'individuo, quel singolo a cui in definitiva si deve ogni opera umana.
La massa come tale è sempre anonima e irresponsabile e i cosiddetti condottieri non sono che i sintomi inevitabili di un movimento di massa.
I veri condottieri sono coloro che meditano su sé stessi e alleggeriscono almeno del proprio peso il peso della massa, poiché si tengono coscientemente lontani dalla cieca naturalità della mobile massa.
Ma chi può sottrarsi a stella forza di attrazione che sopraffà ogni cosa quando l'uno si aggrappa all'altro e l'uno trascina con sé l'altro? Solo chi non sta solo nel mondo esteriore ma anche in quello interiore.
Piccola e nascosta è la porta che si apre verso l'interno; innumerevoli i pregiudizi, i presupposti, le opinioni, i timori che ne vietano l'accesso.
Si vuol sentir parlare di grandi programmi politici ed economici; ossia proprio di quelle cose che hanno condotto i popoli a impantanarsi nella situazione attuale.
Se le cose grandi vanno male è solo perché i singoli vanno male, perché io stesso vado male.
Perciò per essere ragionevole dovrò cominciare con giudicare me stesso.
E poiché l'autorità non mi dice più nulla, io ho bisogno di una conoscenza delle la intime radici del mio essere soggettivo, per poter collocare sopra i fatti eterni dell'anima umana le mie basi.
Tratto da "Realtà dell'anima" di C.G. Jung
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