venerdì 7 luglio 2017

Le cellule staminali


La scoperta delle cellule staminali ha consentito la creazione in laboratorio di nuovi organi perfettamente compatibili con l'organismo a cui sono destinati.
Grazie a esse è possibile ricostruire tessuti o interi organi, sostituendo quelli malati o gravemente compromessi da traumi e patologie.
Le cellule staminali vengono definite anche "cellule bambine", poiché ogni cellula, prima di divenire adulta e specializzarsi, passa uno "stadio staminale" in cui non è ancora indifferenziata.
Sebbene la loro  scoperta risalga agli anni '60, sono state isolate solo nel 1981
La tecnologia che ne consente la manipolazione per fini terapeutici è invece molto più recente e ancora da perfezionare: al momento è possibile ricreare per intero solo gli organi del corpo umano più semplici come la vescica, o singole parti di organi complessi come la retina dell'occhio.
Lo studio approfondito di queste cellule così preziose per la salute ha poi condotto gli scienziati a comprendere anche i processi che consentono alle cellule di venire totalmente riprogrammate.
Il ricercatore Shinya Yamanaka dell'università di Kyoto ha inventato la tecnica denominata IPS che permette alle cellule adulte differenziate di regredire nel proprio sviluppo fino a tornare a essere delle giovani cellule staminali  pluripotenti indifferenziate.
Le cellule  vengono riprogrammate con informazioni chimiche, proprio come se si trattasse di "resettare" il sistema operativo di un microcomputer attraverso la procedura di backup.
Tratto da "Evoluzione non autorizzata" di Marco Pizzuti

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