Il lituo romano oppure il caduceo di Ermete possono riprodotte la potenza dell'albero sacro da cui è stato strappato...Anche gli Egizi ammettevano che nel bastone o nello scettro risiedesse lo spirito dell'albero da cui era stato tolto.
A Dodona in Epiro, che poi fu sede di un celebre santuario greco, il dio Zeus si manifestava nella quercia e attraverso il mormorio delle sue fronde parlava per mezzo degli oracoli.(La voce della quercia)
I Greci usavano consacrare alle divinità gli alberi grandi e maestosi, che potevano suscitare anche un "sacro terrore" a contatto con la potenza divina.
L'acero richiama spesso nel tronco delle forme che richiamano quelle femminili e, dato che dall'acero si ricava un succo simile al latte, che fermentando si trasforma in un gradevole liquore è possibile che i primitivi neolitici vi abbiano riconosciuto la dimora di una dea, la Dama dell'Acero.
Questa credenza ha fatto dell'acero una pianta sacra in ogni epoca; esiste una raffigurazione egizia di un faraone allattato dalla linfa di una albero sacro che sembra protendere una mammella.
Esiste anche una Madonna dell'Acero che fu vista da due pastori in Emilia e nel luogo dell'apparizione è stato costruito un santuario.
Il fico è un albero che ha spesso connessioni importanti con il sacro.
Nella parte più antica della città di Roma, nella zona del Foro, nel luogo in cui Romolo e Remo sarebbero stati allattati dalla lupa, era venerato il fico ruminale (ossia sacro alla dea Rumia, che allattava e che proteggeva i lattanti).
Nel biblico Giardino dell'Eden Adamo ed Eva, improvvisamente consci della propria nudità si coprono con una foglia di fico.
Nei Vangeli di Luca e Matteo compare la parabola del fico sterile.
Gli Ateniesi identificavano inoltre nel fico il primo e più prezioso nutritore degli uomini.
La divinazione degli alberi sacri è diffusa presso tutte le religioni...nell'Antico Testamento non si dimentichi il ruolo che ha l'Albero della Vita, collocato al centro del Paradiso Terrestre.
Si dice che le piante sorte dalla terra ad Atene furono quelle più utili agli uomini, ossia l'olivo e il fico.
Nell'Eretteo, un venerando edificio sacro costruito sull'Acropoli di Atene, un olivo sacro alla dea Atena era piantato tra la facciata del tempio e l'altare.
Secondo un altro mito gli uomini cominciarono invece a mangiare le ghiande di quercia, considerata la "vecchia nutrice degli uomini".
Nell'antico Egitto il sicomoro, identificato con una dea, parlava al dio Osiride, come Zeus parlava dalle querce.
Anche nei testi cinesi gli alberi grandi e magnifici sono considerati luoghi di concentrazione della potenza creatrice della terra.
In una tradizione contadina che è rintracciabile soprattutto nel Veneto, agli alberi sono ancora attaccati i "capitelli" o edicole, generalmente in legno, che sostengono immagini della Madonna o dei Santi.
L' adorazione degli alberi, detta anche fitolatria, ha verosimilmente preceduto anche il culto delle pietre.
Fu agli alberi che gli uomini fecero le loro prime offerte e dedicarono per la prima volta dei riti.
Il primo santuario fu un bosco in cui nulla era costruito. A perenne memoria di questo culto ancestrale resta agli uomini l'uso del bastone come insegna di comando, di potere e di concertazione della forza.
Tratto da "I segreti delle cattedrali" di Antonella Roversi Monaco
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