venerdì 15 dicembre 2017

La capanna sacra dei Cheyenne

All'interno della cultura sacra dei Cheyenne, in particolar modo, è possibile rinvenire cerimonie culturali che contemplavano riti di esorcismo, di ringraziamento e soprattutto, le danze solari.
Non a caso questo popolo era solito edificare per le suddette cerimonie, che si svolgevano a cavallo del solstizio estivo, capanne magico-rituali, realizzate servendosi di un grande albero, privato dei rami, che fungeva sostegno centrale.
Intorno al tronco venivano posizionati una serie di pali confitti verticalmente (disposti in tondo), allo scopo di sostenere una sorta di copertura o telone, composto da pelli cucite assieme.
Le implicazioni magiche collegate alla realtà cosmica erano espresse in maniera palese dal sistema utilizzato nell'erigere la struttura.
Il tronco centrale, per esempio, configurava il cardine del mondo, il telone simboleggiava la volta celeste e, in alcuni casi, vi erano raffigurate anche le costellazioni e gli allineamenti celesti.
Von De Chamberlain, noto studioso di archeoastronomia amerinda del National Air and Space Museum, è convinto che alcuni pali laterali servissero per le posizioni apparenti estreme (azimuth orizzontali), raggiunte stagionalmente dalla Luna e dal Sole al momento della loro apparizione o sparizione all'orizzonte; mentre l'ingresso alle capanne magiche era solitamente rivolto nella direzione in cui, durante il solstizio estivo, era possibile scrutare l'astro del giorno.
Il primo raggio di Sole, inoltre, annunciava l'inizio delle danze rituali.
Tratto da "Enigmi, misteri e leggende di ogni tempo" di Stefano Mayorca

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