lunedì 15 gennaio 2018

I Templari, gli Assassini e i Sufi


I templari mente combattevano gli eretici, ebbero rapporti non di guerra, ma di cortesia, con i rappresentanti di confraternite esoteriche dell'Islam.
Vi fu senza dubbio un reciproco scambio di informazioni.
La più celebre confraternita è quella degli Assassini.
Erano cavalieri molto arditi, così chiamati perché usi, pare, a inebriarsi di hashish prima di compiere le loro imprese, che erano cruente e incutevano terrore.
La setta degli Assassini apparteneva al ramo cosiddetto ismaelita o sciita del mondo mussulmano, di ordine persiana e suddiviso in varie sette, come quella che ancora oggi ha la massima autorità spirituale nell'Aga Khan.
Gli Assassini erano agli ordini del leggendario Vecchio della Montagna che aveva ricavato un giardino sul monte Ansarieh, dove poteva entrare soltanto chi voleva diventare asciscin, ossia Assassino.
Il Vecchio iniziava i suoi giovani adepti con potenti arti magiche e li mandava a uccidere i suoi nemici.
Agli ordini del Vecchio non si limitavano ad ammazzare nobili crociati essi hanno avuto una parte importantissima nella lotta tra cristiani e mussulmani, ma all'occorrenza uccidevano anche personaggi di spicco del mondo mussulmano.
Il movimento ismaelita nacque infatti come una vera e propria religione esoterica in contrasto con l'ortodossia ufficiale dell'Islam ed era quindi in lotta con gli altri mussulmani.
I Templari mantennero, almeno ai più alti livelli dell'ordine, rapporti con gli Assassini, ma non solo con loro.
Furono in contatto anche con il Sufismo che rappresentava la via mussulmana all'iniziazione.
I Sufi si dedicavano alle discipline spirituali, erano divisi in varie comunità che si richiamavano ognuna a un santo maestro (vivo o defunto).

Il rapporto tra maestro e discepolo è essenziale nel Sufismo e in ciò consiste il suo contenuto iniziatico originario, che si è successivamente strutturato fino a generare complesse gerarchie.
Può sembrare strano che i Templari abbiano coltivato rapporti con il mondo che in teoria avrebbero dovuto combattere, ma la questione è più complessa.
Gli Assassini non erano i sanguinari sicari che la leggenda descrive, benché temibili.
Essi appartenevano a una setta dall'originale e profondo pensiero religioso e filosofico, ricco di caratteri esoterici.
Anche i Templari erano un'organizzazione esoterica e ciò aiutava ad abbattere le barriere esistenti, dato che lo scopo e la ragion d'essere di queste organizzazioni nascoste è la conoscenza.
Chi abbia raggiunto un alto grado di conoscenza, o di iniziazione, riconosce immediatamente un suo simile, anche se questo parla arabo ed è dall'altro lato del campo di battaglia.
Questi rapporti non devono diventare però di dominio pubblico
Templari e Assassini non facevano parte dunque delle stessa organizzazione, ma le loro organizzazioni avevano dei caratteri comuni, come ve ne sono tra tutte le associazioni a carattere iniziatico, che possono aver generato talvolta anche rapporti reciproci.
Tratto da "I segreti delle cattedrali" di Antonella Roversi Monac
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