venerdì 25 maggio 2018

Il popolo degli Iperborei


Delle numerose civiltà che si sono succedute, alcune racchiudono aspetti storici i culturali del tutto oscuri, mentre alcune addirittura sono contraddistinte da un alone di mistero e la loro stessa realtà oscilla tra storia e mitologia.
Il popolo degli Iperborei, la cui esistenza è attestata esclusivamente dalla tradizione greca classica, è uno di questi.
Dalle fonti si estrapola che queste genti vivevano a nord, nell'isola al di là del vento di Borea (come attesta l'etimologia del nome), dove vi erano un clima mite e un cielo luminoso, e dove la terra era straordinariamente feconda.
Venivano considerati come una comunità di uomini felici: si credeva in tal senso che non fossero soggetti all'invecchiamento e che ponessero fine ai loro giorni solo a causa della stanchezza, oppure per trasferirsi in un mondo migliore attraverso pratiche magiche segrete.
Erano devoti al dio Apollo e mandavano regolarmente offerte a Delo (la più piccola isola delle Cicladi, nel Mar Egeo, famosa nell'antichità per il santuario di Apollo o Delio).
Secondo il mito, infatti, Apollo, figlio di Zeus e di Latona, appena fu partorito si recò nella terra degli Iperborei e vi soggiornò per un anno, mentre sua madre si rifugiò a Delo per sfuggire all'ira di Era, moglie di Zeus.
Per questo motivo Apollo era considerato il dio degli Iperborei.
Gli Iperborei, a quanto si dice, vivevano in una terra che si estendeva fino al mare, probabilmente il mare Glaciale Artico.
Tuttavia sulla localizzazione delle loro terra non esiste un parere unanime tra le diverse fonti.
Ad ogni modo nella maggioranza dei casi,  prevale il riferimento alle regioni nordiche.
Alcuni erano convinti che gli Iperborei abitassero su un'isola non più piccola della Sicilia che si trovava: "[...] sotto le Orse, al di là del paese dei Celti"
Il poeta greco Pindaro (522-442 a.C.) racconta nella Pitica X (498 a.C.) che la via che conduce al paese degli Iperborei non è conosciuta.
Narra inoltre di come Perseo, guidato da Atena, giunse presso di loro e potè in tal modo conoscere i costumi di queste genti: compivano sacrifici al dio Apollo, amavano il canto, la musica e i banchetti, erano immuni da malattie e dall'invecchiamento, vivevano in pace senza combattere ed erano contrari alle guerre.
Tratto da Enigmi, misteri e leggende di ogni tempo" di Stefano Mayorca

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