mercoledì 30 gennaio 2019

Il male morale e il male metafisico


Adamo avendo spezzato l'unità delle sephiroth, cogliendo il frutto dell'albero della vita, separò automaticamente il mondo celeste da quello terreno e fece nascere il male.
Secondo questa teoria, l'interruzione del perenne flusso divino dalle sephiroth al mondo, provocato dal peccato dell'uomo, avrebbe fatto sorgere il male.
In pratica il male sarebbe legato all'azione morale dell'uomo e non ne esisterebbe indipendentemente.
Parzialmente in contrasto con questa tesi, compare nello Zohar anche l'idea di un male metafisico, la fonte oscura del dolore del mondo, del tutto distinto dal male morale.
Per lo Zohar l'origine del male metafisico si trova in Dio stesso, nelle sue sephiroth.
Le sfere divine non possono mai essere separate l'una dall'altra, perché in esse scorre il flusso di Dio che altrimenti ne verrebbe interrotto.
Adamo con il suo peccato provocò tale separazione, facendo nascere il male morale.
D'altra parte le sephiroth rappresentano il grado più alto di santità, di bontà, di armonia divina solo quando sono unite, nel loro complesso.
Prese una per una, interrotto il loro rapporto con le altre, non rimangono più tali.
La sfera della giustizia divina (din) è buona e santa, quando viene temperata dalle altre sephiroth vicine; l'amore (chesed) e la pietà (rachamim).
In esse il fuoco della collera divina, che divampando minaccia di travolgere ogni cosa, viene mitigato ed addolcito dalla benevolenza e dalla misericordia.
Ma, presa a se stante, quando venga separata dalle sephiroth che la precedono e la seguono temperandola, la giustizia divina, la sua ira e severità, esplodono distruggendo ogni ostacolo e si allontanano dal mondo di Dio, trasformandosi nel male metafisico.
Questo è definito dallo Zohar come la realtà diabolica opposta alla realtà divina.
Quale processo provoca la separazione della sephirà dell giustizia dalle altre, facendo sorgere il male metafisico?
Lo Zohar oscilla tra due risposte.
La prima è che l'azione dell'uomo, il peccato di Adamo, provoca la nascita del male metafisico insieme a quella del male morale, distruggendo il legame tra le sephiroth.
La seconda invece fa scaturire il male metafisico necessariamente dal processo con cui l'En Soph si travasa nelle sephiroth.
Il meccanismo del flusso divino si interromperebbe talvolta per eliminare le scorie, i detriti (le "cortecce", qelippoth, nel linguaggio cabbalistico), e queste precipiterebbero nel mondo, divenendo il male.
In questo senso il male metafisico sarebbe in Dio e sorgerebbe nel corso del processo di eruzione dell'En Soph nel mondo, attraverso le sephiroth.
Il male "espulso" da Dio nel suo processo vitale è cosa morta e solo il peccato dell'uomo può conferirgli la vita.
Tratto da "Zohar. Il libro dello splendore" a cura di Elio e Ariel Toaff

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