lunedì 11 febbraio 2019

La lingua degli uccelli nella mistica islamica


Qualche accenno alla tradizione islamica; qui il tema simbolico del viaggio degli uccelli è ricorrente e gli uccelli simboleggiano l'anima che, impigliata nei legacci del corpo, anela al ritorno all'Unità originale.
Anche in questo caso la lingua degli uccelli rappresenta la lingua esoterica per eccellenza.
Nel Corano (Sura XXVII, 15-44) nella narrazione dell'incontro tra Salomone e la Regina di Saba, si afferma che Allah diede a Salomone il dono di capire il linguaggio degli uccelli.
Un'upupa gli porta infatti notizie dal regno della sovrana e Salomone la rimanda indietro col compito di portare una lettera alla Regina.
Il tema dell'uccello in funzione di messaggero.
Un'upupa è pure la protagonista del poema Mantiq al-Tayr, ossia il Verbo degli Uccelli, celebrata opera della poesia mistica d'Oriente, una sorta di favola esoterica sul tema del "viaggio" (Saccone, 2007).
L'autore è Farid ad-din Attar, uno dei più famosi poeti mistici iraniani, vissuto tra la fine del XII e l'inizio del XIII secolo.
Nel poema è narrata la vicenda degli uccelli del mondo che guidati appunto dall'upupa si mettono in cerca del loro mitico sovrano Simurg che vive ai confini del mondo.
Nella forma del tipico poema a cornice, il testo rivela in modo trasparente il contenuto mistico e la finalità iniziatica.
Dietro la figura dell'upupa è infatti possibile scorgere quella del maestro sufi che guida attraverso "sette valli" - ovvero sette mistiche dimore spirituali - i discepoli verso la scoperta di Dio nella profondità del proprio sé.
Dei centomila uccelli che erano partiti ne arriveranno solo trenta a simboleggiare la strage di egoismi, illusioni e falsi attribuiti umani.
Anche René Guénon in Simboli della Scienza Sacra, dedica un capitolo alla lingua degli uccelli in riferimento alla tradizione islamica.
Cita in apertura un verso del Corano che dice: "E Salomone fu l'erede di David; e disse: 'O uomini! Siamo stati istruiti al linguaggio degli uccelli e colmati di ogni cosa ..".
Ricorda che gli uccelli sono utilizzati sovente come simbolo degli angeli e più precisamente degli stati superiori.
La lingua degli uccelli altro non sarebbe quindi che la lingua parlata dagli angeli.
Tale lingua coinciderebbe per Guénon con un linguaggio ritmato "poiché proprio sulla 'scienza del ritmo', che comporta d'altronde molteplici applicazioni, si basano tutti i mezzi che si possono usare per entrare in comunicazione con gli stati superiori".
La tradizione islamica afferma che Adamo parlasse in versi - cioè in un linguaggio ritmato - nel paradiso terrestre, ed il motivo per cui i libri sacri di tutte le tradizioni sono scritti in un linguaggio ritmato.
Tratto da "Il silbo, la lingua degli uccelli e le tradizioni iniziatiche: percorsi culturali scritti nel vento"

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