Di fronte a Babilonia, tenebrosa metropoli del dispotismo, fu l'Egitto vera cittadella della scienza sacra nel mondo antico, scuola dei più illustri profeti suoi, rifugio e fucina delle più nobili tradizioni per l'umanità.
La storia sua fu scolpita in pagina di pietra.
Per quanto si nettino i suoi monumenti e si decifrino i geroglifici, non possiamo ancora penetrare il profondo arcano del suo pensiero, perché questo arcano è la dottrina occulta dei suoi sacerdoti, prudentemente velata sotto i misteri, ci mostra nello stesso tempo l'anima dell'Egitto, il segreto della sua politica e la principale sua funzione nella storia universale.
In quei templi, in quelle cripte e in quelle piramidi maturava la grande dottrina del Verbo-Luce, della Parola universale, che Mosè avrebbe poi rinchiuso nell'arca d'oro e di cui Cristo sarebbe stato la face vivente.
La prima civiltà egiziana risale all'antica razza rossa.
Opera sua è la colossale Sfinge prossima alla grande piramide, e nel tempo in cui non esisteva il delta, formato in seguito dalle alluvioni del Nilo, il mostruoso e simbolico animale era già sdraiato sulla sua collina di granito avanti alla catena dei monti libici e guardava il mare infrangersi ai piedi suoi, là ove oggi si stendono le sabbie del deserto.
La Sfinge, prima fra le creazioni dell'Egitto, è divenuta il suo simbolo principale, la sua insegna.
Fu scolpita dal più antico sacerdozio umano.
Testa d'uomo che esce da un corpo di toro, che ha gli artigli di leone e ripiega le sue ali d'aquila sui grossi fianchi, è Iside terrestre, la natura nella vivente unità dei suoi regni; poiché quegli antichissimi sacerdoti già sapevano ed insegnavano che nelle grande evoluzione la natura umana emerge dalla natura animale.
In questo insieme del toro, del leone, dell'aquila e dell' uomo, sono anche racchiusi i quattro animali della visione di Ezechiele, rappresentanti i quattro elementi costitutivi del microcosmo e del macrocosmo: acqua, terra, aria, fuoco, base della scienza occulta.
Quando gli iniziati verranno il sacro animale sdraiato sulla soglia dei templi o nel fondo delle cripte, sentiranno questo mistero vivere in se stessi e ripiegheranno tacitamente le ali dello spirito sulle verità interiori; e prima di Edipo sapranno che l'enigma della sfinge è l'uomo, il microcosmo, l'agente divino che riassume tutti gli elementi, tutte le forze della natura.
Tratto da "I grandi iniziati. Volume primo" di Edoardo Schuré
La storia sua fu scolpita in pagina di pietra.
Per quanto si nettino i suoi monumenti e si decifrino i geroglifici, non possiamo ancora penetrare il profondo arcano del suo pensiero, perché questo arcano è la dottrina occulta dei suoi sacerdoti, prudentemente velata sotto i misteri, ci mostra nello stesso tempo l'anima dell'Egitto, il segreto della sua politica e la principale sua funzione nella storia universale.
In quei templi, in quelle cripte e in quelle piramidi maturava la grande dottrina del Verbo-Luce, della Parola universale, che Mosè avrebbe poi rinchiuso nell'arca d'oro e di cui Cristo sarebbe stato la face vivente.
La prima civiltà egiziana risale all'antica razza rossa.
Opera sua è la colossale Sfinge prossima alla grande piramide, e nel tempo in cui non esisteva il delta, formato in seguito dalle alluvioni del Nilo, il mostruoso e simbolico animale era già sdraiato sulla sua collina di granito avanti alla catena dei monti libici e guardava il mare infrangersi ai piedi suoi, là ove oggi si stendono le sabbie del deserto.
La Sfinge, prima fra le creazioni dell'Egitto, è divenuta il suo simbolo principale, la sua insegna.
Fu scolpita dal più antico sacerdozio umano.
Testa d'uomo che esce da un corpo di toro, che ha gli artigli di leone e ripiega le sue ali d'aquila sui grossi fianchi, è Iside terrestre, la natura nella vivente unità dei suoi regni; poiché quegli antichissimi sacerdoti già sapevano ed insegnavano che nelle grande evoluzione la natura umana emerge dalla natura animale.
In questo insieme del toro, del leone, dell'aquila e dell' uomo, sono anche racchiusi i quattro animali della visione di Ezechiele, rappresentanti i quattro elementi costitutivi del microcosmo e del macrocosmo: acqua, terra, aria, fuoco, base della scienza occulta.
Quando gli iniziati verranno il sacro animale sdraiato sulla soglia dei templi o nel fondo delle cripte, sentiranno questo mistero vivere in se stessi e ripiegheranno tacitamente le ali dello spirito sulle verità interiori; e prima di Edipo sapranno che l'enigma della sfinge è l'uomo, il microcosmo, l'agente divino che riassume tutti gli elementi, tutte le forze della natura.
Tratto da "I grandi iniziati. Volume primo" di Edoardo Schuré
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