lunedì 27 maggio 2019

L'unico fulcro delle grandi religioni


L'idea che Dio, la Verità, la Bellezza e la Bontà infinite, si manifestarono nell'uomo cosciente con un potere redentore, che si riflette fino negli abissi del cielo con la forza dell'amore e del sacrificio, questa idea, fra tutte feconde, ci appare per la prima volta in Krishna.
Essa si personifica quando l'umanità, nell'uscire dalla sua giovinezza ariana, s'immerge sempre più più nel culto della materia.
Dopo Krishna si ammira una potente irradiazione del verbo solare attraverso tutti i templi dell'Asia, dell'Africa e dell'Europa.
È Mithra in Persia, il riconciliatore di Ormuzd luminoso col fosco Arimane; in Egitto è Oro, figlio di Osiride ed Iside; in Grecia è Apollo, dio del sole e della Lira, è Dioniso risuscitatore delle anime.
Ovunque il dio solare è un dio mediatore e la luce è anche la parola di vita.
E non è così pure da essa che sorge l'idea messianica?
Comunque sia, certo è che, mediante Krishna, questa idea entrò nel mondo antico e mediante Gesù irradierà su tutta la terra.
La dottrina della trinità divina si riallaccia a quella dell'anima e della sua evoluzione, e queste reciprocamente si suppongono e si completano.
Il loro punto di contatto forma il centro vitale, il luminoso focolare della dottrina esoterica.
Considerando le grandi religioni dell' India, dell'Egitto, della Grecia e della Giudea soltanto dal di fuori, non si vede che discordia, superstizione e caos.
Ma approfondite i simboli, interrogate i misteri, cercate la dottrina madre dei fondatori e dei profeti e troverete, con la luce, l'armonia.
Per vie diversissime e spesso tortuose si giungerà allo stesso punto, per modo che penetrare nell'arcano di una di queste religioni significa penetrare anche in quello delle altre.
Allora si manifesta uno strano fenomeno.
A poco a poco, ma in una sfera sempre crescente, si vede splendere la dottrina degli iniziati al centro delle religioni, come il sole che si libera dalla sua nebulosa.
Ogni religione ci appare come un diverso pianeta, con ciascuno dei quali cangiamo atmosfera ed orientazione celeste: ma sempre ci illumina uno stesso sole.
L'India, grande  sognatrice, ci immerge nel sogno dell'eternità; l'Egitto, grandioso ed austero come la morte, c'invita al viaggio d'oltretomba; 
la Grecia incantevole ci trae alle feste magiche della vita e dà ai misteri la seduzione delle sue forme, ora vaghe e vezzose, ora terribili, e dell'anima sua sempre appassionata.
In ultimo Pitagora forma scientificamente la dottrina esoterica, dandole l'espressione forse più completa e più solida che mai abbia avuto: e i suoi volgarizzatori sono Platone e gli alessandrini.
Siamo risaliti fino alla sua sorgente nelle giungle del Gange e nelle solitudini dell'Himalaya.
Tratto da "I grandi iniziati. Volume primo" di Edoardo Schuré

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