lunedì 3 giugno 2019

Ermete


Ermete Toth, misterioso e primo iniziatore dell'Egitto alla sacra dottrine si riconnette con una prima e pacifica fusione delle razze bianca e nera, avvenuta nelle regioni dell'Etiopia e dell'alto Egitto.
Ermete è nome generico che designa ad un tempo un uomo, una casta e un dio.
Quale uomo, Ermete è il primo ed il grande iniziatore dell'Egitto; quale casta, è   il sacerdozio depositario delle occulte tradizioni; quale dio, è il pianeta Mercurio, assimilato con la sua sfera ad una categoria di spiriti iniziatori divini ed egli presiede alla regione sopraterrestre della celestiale iniziazione.
Tutte queste cose sono legate come da un filo invisibile, segrete affinità, e il nome Ermete è quale talismano che le riassuma, quale suono che le evochi.
Ermete Trimegisto, tre volte grande, perché egli era re, legislatore e sacerdote.
Allora non esistevano né papiri né scrittura fonetica, la scienza del sacerdozio era incisa in geroglifici sulle colonne e sui muri delle cripte e soltanto più tardi passò nelle biblioteche dei templi, ma di molto aumentata.
Gli egiziani attribuivano ad Ermete 42 libri, che trattavano la scienza occulta, testi alterati ma infinitamente preziosi di quell'antica teogonia, che è il fiat lux dal quale Orfeo e Mosè ebbero i primi raggi di luce.
Così la dottrina del Fuoco-Principio e del Verbo-Luce, racchiusa nella Visione di Ermete, resterà certa e centro dell'iniziazione egiziana.
Le religioni dell'Assiria, dell'Egitto, della Giudea non si comprendono che quando si afferma il punto di contatto con l'antica religione indo-ariana, e allora, anziché mostrarsi a noi come enigmi e sciarade, nel loro insieme e vedute dall'alto ci appaiono quale superba evoluzione, ove le cose si ordinano e si spiegano reciprocamente.
La luce di Rāma, accesa nell'Iran cinquemila anni prima di Cristo, irradiò sull'Egitto e divenne la legge di Ammon-Râ, Dio solare di Tebe.
Tratto da "I grandi iniziati. Volume primo" di Edoardo Schuré

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