venerdì 21 giugno 2019

Il pitagorismo e le donne


Nella concezione pitagorica figurano elementi caratteristici di puro spirito greco, l'accentuazione che in essa hanno il mondo dei numeri, una sapienzialità soprattutto contemplativa, la dottrina delle rinascite, il dualismo insito nel considerare il corpo come una prigione contaminante, e altro ancora, rimanda a concezioni e ad una linea tradizionale di spirito non-indoeuropeo.
Significativa è la parte importantissima che ne pitagorismo ebbe l'elemento femminile.
Pitagora ammise nella sua scuola anche le donne.
Non solo anch'esse venivano iniziate, ma si parlò perfino di donne pitagoriche e di madri pitagoriche in funzione di iniziati.
Secondo la tradizione, la scuola pitagorica contò più discepoli di sesso femminile di tutte le altre messe insieme.
"Vi sarebbe stata infine... una sessione per le donne, con iniziazione parallela, ma diversa, per adattarla alle esigenze del loro sesso" ("I grandi iniziati. Volume secondo" di Edoardo Schuré)
Pitagora soprattutto nelle donne avrebbe riconosciuto la disposizione religiosa.
Si vuole anche che la maggior parte dei suoi precetti morali egli li avesse avuti da una giovane donna, Teoclea o Temistoclea, sacerdotessa a Delfo, a cui poi avrebbe affidato una parte essenziale nel ravvivamento del culto apollineo.
La riforma pitagorica della vita coniugale;
Gli appartenenti a gruppo interno non erano tenuti ad una vita distaccata del mondo.
Il pitagorismo non ebbe caratteri ascetici e monastici.
Fra l'altro il celibato non era d'obbligo per nessuno.
Viene riferito che Pitagora avrebbe indotto i crotoniati ed altri abitanti della Magna Grecia a rinunciare a ciò che in tutta l'antichità era considerato come un completamento naturale e legittimo del matrimonio, ossia all'uso delle concubine e delle etère, non solo, egli avrebbe moralizzato le donne, spingendole a privarsi di ogni veste lussuosa e di ogni ornamento, sì che esse avrebbero abbandonato e deposto tutto ciò nel tempio di Hera.
È di evidente ispirazione femminile, riflette la legge demetrica.
Teano, moglie di Pitagora (secondo altri, sua figlia) sarebbe stata colei che dopo la  morte del Maestro avrebbe quasi assunto la direzione della corrente pitagorica.
"Onore alla donna sulla terra e nel cielo - diceva Pitagora con tutti gli iniziati antichi; - essa ci fa comprendere questa grande Donna, la Natura.
Che essa ne sia l'immagine santificata e che ci aiuti a risalire per gradi sino alla grande Anima del Mondo, che partorisce, conserva e rinnova, sino alla divina Cibele, che trascina il popolo delle anime nel suo manto di luce!"
"Dio non è l'uomo solo, ma l'uomo e la donna"
Tratto da "Pitagora. I versi d'oro" edizioni Atanòr

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