venerdì 6 settembre 2019

Platone, l'incontro con Socrate

La giovinezza di Platone fu quella d'un ateniese ricco, circondato da tutte le seduzioni e da tutti i lussi di un'età di decadenza, ai quali si abbandonò senza eccessi e senza esitazioni, vivendo la vita dei suoi pari, godendo nobilmente d'un eredità, circondato e festeggiato da innumerevoli amici...
Cercando il Bello supremo attraverso tutti i modi e tutte le forme della bellezza, coltivò una dopo l'altra la pittura, la musica e la poesia...
Platone aveva una meravigliosa facilità per tutti i generi (di poesia) e sentiva con eguale intensità la poesia amorosa...,l'epopea, la tragedia, la commedia...
A ventisette anni aveva composto alcune tragedie e stava per presentarne una al concorso.
Fu in quel tempo che Platone incontrò Socrate il quale, discutendo con alcuni giovani nei giardini dell'Accademia, parlava sul giusto e sull'ingiusto, sul bello, il buono e il vero.
Il poeta si avvicinò al filosofo, l'ascoltò, ritornò l'indomani e i giorni seguenti.
Dopo alcune settimane, un grande sconvolgimento era avvenuto nel suo spirito: il giovane felice, il poeta pieno d'illusioni non si riconosceva più.
Il corso dei suoi pensieri, lo scopo della sua vita erano mutati, perché un altro Platone eta nato in lui, al soffio della parola di colui che chiamava se stesso "un ostetrico di anime".
Uomo assai semplice, ma molto originale, questo buon Socrate!
Figlio d'una statuario, egli scolpí le tre Grazie nella sua adolescenza; poi gettò il cesello, dicendo che preferiva scolpire la sua anima anziché il marmo, e da quel momento consacrò la sua vita alla ricerca della saggezza.
(Platone diede una festa di addio con i suoi vecchi amici nella quale annunciò che avrebbe seguito Socrate, bruciò tutte le sue poesie e fu anche egli un ricercatore di saggezza).
Tratto da "I grandi iniziati. Volume secondo" di Edoardo Schuré

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